E se pubblicassimo la foto di Tomasini ...

Il fatto che nelle trincee della cronaca di provincia lo chiamassero ****culo invece di **** dava l’idea di come facesse in maniera appassionata il mestiere di giornalista. Era lui a passare i miei pezzi e i risultati si vedevano il giorno dopo in pagina. Ma alcune belle battute le ho imparate. Una era la auto-risposta che si faceva quando ti chiedeva cosa mettere in pagina, una telefonata che arrivava impietosa alla mattina alle 10.00 perché oltre a riempirgli il giornale gratis dovevi anche avere il dono della preveggenza, ovvero alle 10 di mattina dovevi dirgli quanto spazio occupavano le notizie che dovevano ancora accadere nel corso della giornata. Ebbene la risposta alla domanda era “potremmo che ne so mettere la foto di Tomasini mentre si asciuga i capelli, è solo una idea sai, ma potremmo provare, i lettori gradirebbero”. Oppure ancora ti chiedeva dove eri e se tu rispondevi “a fare la spesa” lui attaccava “ecco vedi pensavo proprio ieri sera mentre guardavo la televisione che potremmo fare la foto a Tomasini mentre fa la spesa, non è malaccio come idea vero ?”. Il succo della battuta era chiaro: non ti preoccupare, qualcosa troveremo da raccontare in ogni caso perché ogni giorno succede qualcosa, poi tu lo devi solo trovare e raccontare, ma questo è un altro paio di maniche.

Quando ci sono giorni e settimane come queste mi viene sempre da pensare a cosa mi avrebbe detto lui quando perscruto i listini per trovare delle opportunità. Fino al referendum qui è la morte civile.

Continuo a segnalare Digital Bros, STM e Biesse.

Altro non v’è da fare.