https://www.high-endrolex.com/38

Articoli

Strategie in opzioni: cosa funziona e cosa no

Strategie in opzioni: cosa funziona e cosa no

Pubblicato Gio 26 Maggio 2016 - 17:35 da La redazione Tag: Borsa

Strategie in opzioni: cosa funziona e cosa no

Le opzioni sono gli strumenti di investimento più versatili mai apparsi sui mercati finanziari globali. Con semplici procedure è infatti possibile costruire strategie in opzioni dotate di una infinità di possibili profili di rischio e rendimento a scadenza, in grado di soddisfare qualsiasi aspettativa di andamento futuro dei prezzi, perfino quella di non direzionalità dei prezzi stessi. Sì: si può guadagnare anche quando il mercato non va da nessuna parte.

 

Strategie in opzioni: attenti a quello che leggete e sentite dire

Ma in tema di strategie in opzioni c’è molta confusione in giro, molto fumo e poco arrosto. Si sente infatti parlare spesso da più parti di strategie in opzioni che promettono miracoli, come il naked put selling sulle azioni americane, o l’iron condor sugli indici, o ancora lo short straddle sugli indici. Strategie che offrono ritorni mensili a volte a due cifre e sembra che a non replicarle si sia stupidi.

La verità è che il mercato non regala niente e se esistono strategie in opzioni efficaci non sono di certo banali, né tantomeno alla portata di chiunque. Ne volete la prova? Personalmente ritengo che i numeri non mentano, perciò lascerò parlare quelli.

 

Strategie in opzioni: le trappole dell’iron condor

A proposito di iron condor, ad esempio, si vocifera che si possano costruire strategie in grado di dare il 70-80% di probabilità  di guadagnare, quindi praticamente infallibili nel lungo periodo. Non sapete cosa sia un iron condor? Beh, se sapete cosa sono le opzioni regolamentate (se state cercando di diventare ricchi con le binarie smettete subito di leggere questo articolo, non fa per voi), un iron condor è la combinazione di quattro opzioni, due put e due call, una comprata e una venduta di ogni tipo; ad esempio, long put 16000, short put 17000, short call 19000, long call 20000 su indice FTSE Mib. Il payoff generico a scadenza è alla figura seguente.

 

Figura 1 – Il payoff tipico a scadenza di un iron condor

 

Il profitto massimo si concentra nella parte centrale della strategia; fuori da questo intervallo si va rapidamente in zona negativa fino a picchi massimi di perdita nelle code. Nel caso in figura il massimo profitto atteso è di 810 euro se tutto va bene, la perdita può invece essere oltre il doppio: 1690 euro. Sono dati ottenuti utilizzando prezzi reali di mercato delle opzioni MIBO con scadenza a circa due mesi. Ma al di là di ciò, la chiave di lettura qui è semplice: è tutta e sola una questione di probabilità: quella che alla scadenza il sottostante si trovi in un qualsiasi punto centrale piuttosto che in una delle due code della strategia. In effetti il problema è un po’ più complesso di così, ma andiamo per gradi.

 

Strategie in opzioni: vediamo come stanno davvero le cose

Ora, mettiamo subito in chiaro le cose: è vero, si possono costruire strategie in opzioni dotate del 70-80% di probabilità di profitto. Ma chiunque sia dotato di un minimo di spirito critico avrà già capito dove risiede il problema: quanto si perde nel 20-30% dei casi in cui si perde rispetto a quanto si guadagna quando si guadagna.

Ebbene, utilizzando un foglio excel, uno storico sufficientemente lungo da dare all’analisi una buona significatività statistica, e qualche formuletta, è possibile stabilire, dati alla mano, quanto si debba statisticamente aprire l’intervallo della parte centrale dell’iron condor – la cosiddetta pancia – per avere (facciamo una via di mezzo) il 75% di probabilità a favore: il 7% per parte in media ogni volta.

Volete sapere cosa significa in termini monetari? Accettando qualche piccola approssimazione, il calcolo è presto fatto. Assumendo una volatilità implicita pari al 25% (un valore medio di mercato), una scadenza a 32 giorni di calendario (tale è la durata media di un mese tecnico, ossia un mese di lavoro sulle opzioni, che a volte dura 4 settimane, a volte 5) e considerando come sottostante l’indice FTSE Mib alle quotazioni di questi giorni, circa 18000 punti, per avere un’area di profitto fino al 7% circa al di sopra del prezzo dell’indice e al 7% circa al di sotto del prezzo dell’indice è necessario vendere opzioni call strike 19000 e put strike 17000.

Sulla base dei dati di cui sopra i prezzi di tali opzioni saranno rispettivamente 185 e 165 punti, del valore di 2.5€ ciascuno. Le protezioni esterne, quelle che generano la perdita massima prefissata lungo le ali del condor, possono essere settate alla distanza desiderata; supponiamo di optare per mille punti. Si comprano quindi call 20000 e put 16000, rispettivamente a 49 e 30 punti.

 

Strategie in opzioni: facciamo i conti della serva

Facciamo quindi il conto dei guadagni netti totali: si incassano 350 punti in tutto dalle vendite, se ne spendono 79 per gli acquisti, quindi fanno 271 punti netti di profitto atteso. La perdita massima attesa è data dalla distanza tra le vendite e gli acquisti meno il premio netto incassato, quindi 729 punti. Moltiplichiamo per il valore di un punto e avremo un profitto massimo atteso di 677.5€ se tutto ve bene, una perdita massima di 1822.5€ se tutto va male.

E ora riprendiamo in mano le probabilità: se nel 75% dei casi incassiamo 677.5€ e nel 25% dei casi ne perdiamo 1822.5 quant’è l’aspettativa finale di profitto o perdita? Facendo la media ponderata dei due eventi si ottiene 52.5€.

In sostanza ogni mese in media si guadagnano poco più di 50€ lordi, dai quali si devono togliere spese operative, tasse e slippage.

 

Strategie in opzioni: è molto più complicato di quanto non sembri

Ma il discorso, come dicevo prima, è anche più complesso di quanto non sembri; ora ve lo dimostro. Il fatto è che siccome sappiamo che quando il prezzo del sottostante va fuori dall’area degli strike venduti sono dolori è necessario stabilire un protocollo di intervento per parare il colpo. E qui la domanda da un milione di euro è la seguente: credete che si interverrà soltanto nel 25% dei casi in cui il sottostante a scadenza si trova fuori dall’area profittevole?

 

Strategie in opzioni: la gestione del rischio scombina la statistica

La risposta è no, ed è proprio qui il problema che fa crollare il castello di carte. Il fatto è che il prezzo del sottostante a volte si trova all’interno dell’area di profitto a scadenza, ma è uscito durante il mese, costringendovi ad intervenire. Il problema, infatti, è che nel momento in cui il prezzo esce dall’area di profitto voi non potete sapere se rientrerà o se invece continuerà a muoversi al di fuori, perciò dovete intervenire a prescindere da ciò che succederà dopo.

Quindi la domanda ora è semplice: qual è la vera probabilità di incassare il premio netto iniziale, cioè che il prezzo del sottostante rimanga all’interno dell’area di profitto tutto il tempo? Sicuri di voler sapere la risposta? Soltanto il 57%. Voi credevate di avere il 75% a favore, ma avete solo il 57%. Nel 16% dei casi infatti il sottostante esce da uno dei due lati, il 2% delle volte esce prima da una parte, poi torna indietro ed esce dall’altra. Alcune volte poi rientra nell’area di profitto, ma ormai è tardi: voi avete già messo in atto contromisure per gestire il rischio, il che vi ha causato costi, quindi una riduzione dei profitti.

Non funziona, chiaro?

E potete modificare i parametri come vi pare, allargare gli strike venduti, stringere la distanza tra vendite e acquisti, aumentare o ridurre la volatilità; alla fine il risultato resterà quello di cui sopra.

Cosa bisogna fare quindi? La soluzione esiste, ma richiede esperienza, studio e applicazione pratica sui mercati. A dire il vero di soluzioni ce ne sono diverse. Una di queste la scopriranno i partecipanti di Algoritmica: ne parlerà Domenico Dall’Olio, direttore di QuantOptions. Di seguito il video di presentazione.

 

 

 



Segnalazioni per trader esperti

Azioni esplosive di oggi

Ogni giorno entro le ore 19.30 il ranking dell'Independent Tren Index (ITI) scova le migliori azioni di Borsa Italiana per stabilità di tendenza.

 

* Free *
Clicca qui >>

Segnalazioni per trader esperti

Tutte le azioni di Borsa Italiana vicine ai massimi storici

Classifica della distanza percentuale dal massimo storico.

A pagamento Clicca qui >>
Top