Al massimo...parliamo di massimi: azioni Stellantis

Spesso a fare la differenza nella vita è il punto di vista da cui si guardano le cose. In una conversazione l’intonazione fa intendere il messaggio, in un testo scritto può essere una virgola, una parola scambiata, dei puntini sospensivi…

Prendiamo per esempio queste frasi:

1.      Vorrei andare al cinema, ma se non c’è posto al massimo rimediamo con un pub.

2.      Adoro questo locale, è proprio il massimo!

La ripetizione di una parola chiave che però assume un significato opposto: nel primo caso un accontentarsi, nel secondo il meglio a cui ambire.

La Borsa, almeno in questo caso, è meno ambigua: se parliamo di rottura dei massimi storici intendiamo solo una cosa sola.

Nell’articolo di oggi analizzeremo un’azione che recentemente ha rotto i massimi storici grazie ad un’apposita sezione che i nostri lettori abbonati possono trovare cliccando QUI. E stupisce francamente che questo sia avvenuto in un momento di ritracciamento dei mercati e la dice lunga sulla forza dell'azione.

AZIONI STELLANTIS: Il colosso automobilistico, nato dall’unione tra FCA e PSA, è entrato nella famiglia di Piazza Affari lo scorso 18 gennaio. Dopo un lungo periodo di incertezza che potremmo definire una “congestione sporca”, azioni Stellantis sono ripartite nella loro corsa al rialzo. Come sappiamo, solitamente, una lunga congestione significa anche un lungo trend successivo: possiamo quindi aspettarci la prosecuzione del rialzo? Per il momento la situazione è limpida: la curva in salita non si mette in discussione e vediamo anche che culmina con la rottura del massimo. E’ di stamattina la notizia che Stellantis prevede di annunciare il suo piano strategico a lungo termine il 1° marzo: teniamo gli occhi aperti, sappiamo quanto la Borsa vada ghiotta di novità! E’ di inizio mese anche la comunicazione che Stellantis e Amazon hanno stretto diversi accordi pluriennali.

A livello di immatricolazioni le notizie sono invece meno positive: nell’intero 2021 Stellantis ha immatricolato il 2,1% di macchine in meno rispetto all’anno precedente.