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Borse tra piccoli rimbalzi, supply chain e mercati secondari

Borse tra piccoli rimbalzi, supply chain e mercati secondari

Pubblicato Dom 03 Ottobre 2021 - 15:13 da Stefano Bonini Tag: Borsa

Venerdì le azioni dei settori che si aspetterebbero di beneficiare maggiormente di una ripresa dell'attività economica, come energia, finanza e manifattura, sono rimbalzate dopo un settembre difficile.

 

Questo colpo di reni potrebbe essere imputato allo studio di Merck che mostra come la loro pillola sperimentale Covid-19 potrebbe dimezzare il rischio di ricovero o morte per virus.

 

Il dollaro è sceso e i titoli del Tesoro USA sono aumentati, con il rendimento della banconota a 10 anni che è tornato al di sotto dell'1,5% anche dopo che i dati governativi di agosto hanno mostrato il più alto tasso di inflazione dal 1991.

 

Ieri ero in giro in bicicletta (adesso, specialmente a Milano, se non vai in giro in bicicletta non sei credibile) e passando davanti a un negozio di una famosa catena di elettronica ho vista una lunghissima coda fuori.

 

Da appassionato di elettronica, nonché shopping addict, ho subito pensato a qualche super promozionee mi sono fermato perchiedere informazioni.

Erano in coda per acquistare una scheda video di ultima generazione per gamers.

 

Mi hanno spiegato che considerata l'attuale situazione di mercato con colli di bottiglia nella produzione queste schede video da PC sono praticamente introvabili, se non sul mercato secondario con prezzi gonfiati o con lunghissimi tempi di evasione degli ordini presso i rivenditori specializzati (nell'ordine dei mesi).

 

Se su un prodotto di nicchia, ma non di lusso come certi orologi o borse, si sta creando un mercato secondario con prezzi gonfiati allora le cose sembrano peggiorare, non migliorare, lungo la catena di approvvigionamento globale.

 

Questo provoca volatilità e incertezza che distruggono anche la domanda poiché i prezzi diventano troppo alti per i consumatori.

 

Il fenomeno, chiamato "effetto frusta", potrebbe finire per danneggiare l'economia a breve termine, con violente oscillazioni in una serie di beni.

Così come evidenziato dalla IATA e di altri gruppi di trasporto (che rappresentano più di $ 20T di commercio globale annuale), “si stia assistendo a interruzioni senza precedenti e ritardi globali e carenze di beni essenziali tra cui elettronica, cibo, carburante e forniture mediche”.

 

In vista del Natale, la domanda dei consumatori dovrebbe aumentare così da aggravare i ritardi fino al 2022.

 

Alcuni degli effetti si sono manifestati questa settimana quando altre tre società energetiche del Regno Unito sono state espulse dal mercato a causa dei prezzi alle stelle del gas naturale.

 

La Cina sta anche valutando l'aumento dei prezzi dell'energia elettrica per le fabbriche poiché la carenza di energia ha scatenato turbolenze nei mercati delle materie prime e ha spinto i produttori di silicio a ridurre drasticamente la produzione.

 

Negli Stati Uniti, il Dipartimento del Commercio ha ritardato una decisione sulle tariffe solari con il prezzo dei pannelli destinato a salire.

 

Questa volta, i prezzi più alti hanno reso le banche centrali impotenti, infatti nei manuali di macroeconomia l’inflazione si combatte aumentando i tassi di interesse ma, vista l’attuale situazione della catena di approvvigionamento, non credo possa avere effetti, almeno nel breve termine.

 

Dall’altro lato però, se l’attuale politica monetaria accomodante venisse lasciata invariata, potremmo trovarci difronte a importanti pressioni sui prezzi che potrebbero portare a una riduzione del potere d'acquisto e portare l'economia a surriscaldarsi.



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