Prospettive inflazione BCE tra ufficialità e salari dello staff

Qualche sera fa ero a cena con il vice direttore generale di una banca italiana e gran parte della conversazione è stata monopolizzata dalle variazioni dei prezzi delle materie prime e delle tendenze inflazionistiche.

Ha evidenziato la difficoltà di coniugare gli aspetti istituzionali con quelli operativi, in particolare la necessità di dover utilizzare lo scenario macroeconomico ufficiale per le tutti i processi di pianificazione ufficiali, ma nel contempo tenere a mente uno scenario un altro scenario.

Purtroppo, a un certo punto, è arrivata la fatidica domanda: “Stefano, ma tu quale credi sarà lo scenario più probabile?”.

Non avendo la palla di cristallo ho risposto in maniera piuttosto istituzionale, evidenziando che tutti speriamo che l’inflazione sia solo transitoria.

Appena tornato a casa, apro il mio IPad per leggere qualche rivista internazionale e leggo su Bloomberg: “ECB Staff Union Demands More Pay to Guard Against Inflation”.

Il sindacato del personale della Bce, IPSO, ha invitato il top management della Banca Centrale ad aumentare gli stipendi per proteggere il potere d'acquisto dei dipendenti contro i prezzi alle stelle.

La BCE, infatti, ha proposto un aumento generale degli stipendi dell'1,3% a partire da gennaio, questo però è ben al di sotto del tasso di inflazione del 4,6% che si è registrato in Germania a ottobre.

Grazie a qualche amico a Francoforte ho avuto modo di leggere l’email che l’IPSO ha inviato a tutto il personale lo scorso 17 novembre che riporta che anche se l’aumento dei prezzi dovesse avere natura temporanea - come tutti noi speriamo - non abbiamo comunque garanzie di recupero delle perdite in cui si incorrerà.

La Bce, continua la e-mail, non è in grado (o non ha la volontà) di proteggere il suo stesso personale dall’impatto dell’inflazione?

È probabile che le richieste dell'IPSO cadranno nel vuoto, però rimane l’evidenza che gli stessi analisti ed economisti di BCE da un lato sostengono che l’inflazione sia solo transitoria, mentre dall’altro hanno un po’ l’approccio del Marchese del Grillo.

Affermano infatti, tramite il sindacato, che le critiche all’erosione del potere d’acquisto possono essere liquidate, agli altri, con la storia della transitorietà, ma loro, che le analisi le fanno, vogliono un ritocchino subito.

Sono piuttosto convinto che il 16 dicembre Christine Lagarde, presidente della BCE, non toccherà i tassi ufficiali, anche se il mercato la vede diversamente così come la Bundersbank che prevede un incremento al 6% nel breve per poi assestarsi intorno al 3%.

Penso di dovere una telefonata di update al amico.