Come reagiranno i mercati alla “festa della liberazione” del 26 aprile?

Nessun errore di battitura, domani 26 aprile potremmo avere una sorta di nuova liberazione, ed è solo un caso che cada proprio il giorno successivo alla commemorazione della ben più famosa liberazione del 1945.

Domani inizia il cronoprogramma di ri-aperture e gran parte delle regione italiane si troverà in zona “gialla”.

Al di la delle discussioni sul coprifuoco, gran parte degli italiani potrà approfittare i regole più leggere come: spostamenti tra regioni (se gialle o bianche) e riapertura scuole e ristoranti, quest’ultimi solo se all’aperto.

Sarà poi la volta di cinema e teatri, all’aperto e con distanziamento, per poi avere una graduale riapertura anche delle piscine e delle palestre.

È abbastanza inevitabile che queste riaperture avranno impatti maggiori su certi settori industriali provocando così un innesco per quei titoli di borsa maggiormente legati a quelle attività.

Con la ripresa degli spostamenti le occasioni di spesa si moltiplicheranno e questo dovrebbe far aumentare i pagamenti con carte, ecco che così si spiegano le performance positive della scorsa settimana di titoli come Nexi: il leader italiano del dei pagamenti cashless.

I titoli delle aziende legate al food & beverage, i cui conti sono stati fortemente penalizzati dagli effetti delle “chiusure”, dovrebbero beneficiare delle riaperture, seppur parziali.

Anche se è rimandata l’apertura dei centri commerciali nei weekend, i negozi al dettaglio (specialmente quelli legati all’abbigliamento) dovrebbero comunque beneficiare di una maggiore facilità di spostamenti

Così le aziende legate al settore moda dovrebbero registrare qualche recupero della redditività, almeno questo è quanto dichiarato dal management di OVS, credo pensando sia alle sinergie sia alla maggior numero di punti vendita a seguito dell’acquisizione del concorrente Stefanel.

Speriamo tutti in una importante ripresa economica e, vedendo l’impatto sul PIL delle riaperture della scorsa estate, le premesse ci sono tutte, ma la trasmissione tra economia e quotazioni di borsa non è mai lineare, e talvolta non vanno neppure nella stessa direzione.