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Il ranking sulle Small Caps: come leggere le tabelle

Il ranking sulle Small Caps: come leggere le tabelle

Pubblicato Mar 27 Febbraio 2018 - 20:37 da Emilio Tomasini Tag: Borsa

Caro lettore,

 

nelle email precedenti abbiamo parlato di cosa noi dell’Indipendente di Borsa intendiamo per “massimo storico”: si tratta del massimo prezzo segnato dal titolo a far tempo da quando l’indice di mercato Ftse All Share ha segnato il suo ultimo massimo, che nel nostro caso è appunto il maggio del 2007. Introduciamo quindi in un ambito ciclico la ricerca di quello che è il punto più significativo della vita del titolo.

 

Di seguito una figura che spiega appunto cosa sia il massimo storico per noi in maniera visiva:

 

 

Sostanzialmente il nostro ranking, che appare ad inizio settimana, e che viene applicato sui titoli del paniere Ftse Small Caps e dell’AIM segnala

 

1. La percentuale DAL massimo storico identificato come il prezzo più alto segnato dal maggio 2007 ad oggi

 

2. La percentuale di apprezzamento DAL minimo assoluto segnato dal maggio 2007 ad oggi

 

3. Se il titolo si trova a meno del 5% dal massimo storico allora viene preceduto e seguito da due asterischi per metterlo in evidenza

 

Vediamo il caso del ranking del 25/02/2018 delle small caps: se notate ci sono due titoli che sono indicati con gli asterischi e sono due titoli sui quali su uno siamo entrati con un trade (Autostrade Meridionali) mentre l’altro (Reno de Medici) sarebbe da comprare alla rottura del triangolo che sta formando. Entrambi i titoli mostrano segni di apprezzamento a 3 cifre dal punto di minimo e questo è un ottimo segnale dal punto di vista del momentum.

 

 

Il lettore non ha bisogno di passare manella tutte le mattine l’intero listino ma si trova subito di fronte a quelli che nel paniere Small Caps sono i migliori titoli per momentum. Un primo livello di allarme scatta non appena il titolo supera la soglia del -20% dal massimo storico. Qui il lettore ha tutto il tempo per cercare un uncino o una congestione stretta per minimizzare il rischio ed entrare possibilmente in presenza di forti volumi in accumulazione. Se poi la percentuale di distanza dal massimo storico si riduce al -5% allora francamente si potrebbe persino andare alla garibaldina. Mostriamo di seguito il trade compiuto senza sapere né leggere né scrivere su Autostrade Meridionali:

 

 

E quello che si potrebbe aprire su Reno de Medici:

 

 

Sostanzialmente, al di là dei due esempio che potrebbero o non potrebbero essere profittevoli, il ragionamento è molto primitivo: un titolo per andare da zero al +1000% deve passare tutti i massimi intermedi e quindi se noi lo compriamo sul massimo abbiamo sempre e comunque un buon punto per entrare. Maggiore il momentum (distanza dai minimi storici) maggiore le probabilità di rialzo. Maggiori i volumi in accumulazione più ricca la compagnia con cui intraprendiamo il viaggio. Ovviamente non funziona sempre altrimenti non troveremmo più in giro degli imbianchini perché sarebbero tutti in Borsa a comprare i massimi. Ma come abbiamo dimostrato i test, soprattutto in fasi rialziste, sono altamente positivi. Un gioco che ha il 50% di probabilità di successo e più di 2 di profit factor con drawdown tutto sommato accettabili.



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