Di cosa si preoccupano i Risk Manager delle banche europee?

Mentre buona parte dei milanesi ha approfittato del ponte del 7 e 8 dicembre, io ho preso un aereo e sono andato a RiskMinds International, la conferenza internazionale più importante dei Risk Managers bancari.

A parte la bellezza di tornare a una conferenza in presenza, nonostante le risalite Covid, è la possibilità di rivedere amici e colleghi internazionali dopo 2 anni.

Certo, che la conferenza si sia svolta a Barcellona con oltre 10 gradi mentre a Milano e in altre città finanziarie nevicava dimostra la capacità dei Risk Managers di aver già imparato a gestire i rischi climatici.

Al di là delle battute sono i rischi climatici, e non come molti potrebbero immaginare l’inflazione, il tema principale che preoccupa le principali banche Europee.

Il motivo è semplice, le banche sanno gestire e modellizzare quello che conoscono, mentre sono più in difficoltà su quello che non conoscono: gli impatti dei rischi fisici sulla qualità del credito.

È appena uscito il rapporto Cerved sui rischi fisici che evidenzia come i bilanci indicano che le imprese a maggior rischio fisico sono indebitate per 48,5 miliardi verso il settore finanziario.

E la cosa che colpisce di più è che in molti casi si tratta di aziende sane secondo una valutazione standard dei rischi di credito, ma con la possibilità di subire importanti downgrade se si includono valutazioni di rischio climatico.

Ieri, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha dichiarato che il raggiungimento dell’obiettivo Carbon Neutral al 2050 passa per il già fissato stop alla vendita di auto a diesel o benzina e per l’avere edifici ad “emissioni zero”.

In estrema sintesi, dal 2030 per poter vendere o affittare immobili questi dovranno essere migliorare la propria classe energetica.

Io mi occupo di banche e di mercati finanziari da un po’ di anni e ricordo benissimo cosa è successo all’economia mondiale nel 2007/08 a seguito del crollo dei prezzi degli immobili.

E’ notizia recente del quotidiano tedesco Handelsbatt che Volkswaghen stia pensando di vendere parte di Porsche per finanziare la mobilità elettrica.

Ecco, di questo si stanno occupando quasi full time i Risk Managers delle banche: di come si modificherà la rischiosità dei loro portafogli a seguito di introduzione di nuove norme legate alla transizione ecologica.

In altre parole, come le aziende, anche le più grandi, dovranno cambiare il loro business e quando dovranno investire per non perdere competitività e quote di mercato.

Il 2022 pertanto inizierà con due cruciali mosse delle due signore d’Europa: il 14 dicembre la proposta di Ursula von der Leyen e il 16 dicembre la decisione sui tassi di Christine Lagarde.