La nuova economia tra Omicron e “Sex and the City”

La base del lavoro di ogni economista si muove attraverso la teoria dell’equilibrio economico generale (a cui recentemente il Sole 24 Ore ha dedicato un articolo) e l’equilibrio di Nash, che ho avuto il piacere di “conoscere” durante i miei studi negli Stati Uniti.

In estrema sintesi l’idea base è che se ogni operatore economico (consumatori e produttori), agisce massimizzando la propria utilità/profitto, allora il sistema economico è in equilibrio.

Eventuali asimmetrie sono corrette dagli economisti aggiungendo soggetti politici e istituzionali che dovrebbero agire per il bene comune.

Il Covid con le sue varianti ci ha invece insegnato che dobbiamo comportarci come una rock band che può avere successo solo se c’è coordinamento tra tutti i membri.

Come ogni anno, per Natale rientro in Toscana da Milano e sfrutto il viaggio per fare le chiamate di auguri di rito durante le quali scopro che amici, colleghi, clienti a Milano erano quasi tutti in quarantena.

Ho pensato fosse solo un caso, legato al mio network professionale e di amicizie, ma ecco che il mio indicatore economico personale ha confermato.

Tanti economisti e analisti utilizzano il PIL, il tasso di disoccupazione, l’export, indice dei prezzi al consumo o altre metriche standard: io aggiungo l’indice Barberino.

Barberino è un comune toscano a confine con l’Emilia, che nonostante abbia un bene Unesco e sia sede del MotoGP, è conosciuta prevalentemente come punto di riferimento del traffico dell’appennino tosco-emiliano.

Da Barberino ci passano tutti quelli che lavorando a Milano durante le feste decido di rientrare nelle città d’origine o passare i weekend fuori.

Bene, quest’anno per la prima volta in tanti anni non ho fatto nessuna coda la Vigilia di Natale.

Oggi stanno arrivando i primi dati che confermano le previsioni dell’”indice Barberino”: queste feste saranno caratterizzate dalla quarantena.

L’aver azzeccato una previsione non è roba da poco, visto che negli ultimi tempi l’economia in generale, e i mercati finanziari in particolare, sembrano seguire più il gossip che non accurate analisi di professionisti del settore.

E se prima il gossip dei mercati si limitava a prese di posizioni di personaggi con un certo peso, adesso basta una inquadratura in un telefilm per stravolgere le sorti di un’azienda.

Qualche settimana fa è stato presentato il reboot del celebre telefilm della fine degli anni 90 “Sex and the City”, e in una delle prime scene (allerta Spoiler) il marito della protagonista muore facendo spinning casalingo.

I fan della serie sono ovviamente sono andati sotto shock, nel veder uscire di scena uno dei personaggi più iconici della serie, ma non sono stati gli unici.

Le azioni della Pelaton, la società di fitness che produce la cyclette in questione, sono andate in caduta libera (-11.3%) a Wall Street.

Sembra quasi la caduta della quarta parete: un evento di fiction ha effetti diretti sulla vita finanziaria e reale di una azienda.

Che sia giunto il momento di aggiungere Netflix e le altre piattaforme di streaming nella cassetta degli attrezzi del trader?