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C'era una volta tanto tanto tempo fa un pennivendolo di Borsa che ...

C'era una volta tanto tanto tempo fa un pennivendolo di Borsa che ...

Pubblicato Lun 13 Gennaio 2014 - 11:53 da La redazione Tag: Borsa

C’era una volta … un pennivendolo di Borsa … correvano gli anni ’70 ed allora le newsletter viaggiavano sul cavo del telefono e via telegramma. Lui sedeva tutto il giorno in un piccolo sgabuzzino con la eterna sigaretta tra le labbra e la cornetta appiccicata all’orecchio. Lui era l’antesignano della consulenza di Borsa, epperò lui prima la faceva a sé stesso e poi agli altri. Era un vero e proprio specialista nello scegliere i titoli sottili, quotati al Terzo Mercato e al mercato Ristretto, e a pilotarli secondo i suoi desideri. Quando il titolo è illiquido è facile smuoverlo con qualche migliaio di lettori che fanno bovinamente quello che dici. Prima compri tu, cioè il consulente, poi comprano i lettori a cui tu felicemente rivendi  quello che hai comprato. E guadagni due volte, guadagni con i soldi delle sottoscrizioni e con i profitti della facile e prevedibile speculazione. Il nostro eroe arrivò fino al punto di consigliare azioni di aziende quotate in cambio di un pacchetto delle stesse. Fu ovviamente coinvolto in diverse azioni giudiziarie ma non successe mai niente (caso tipicamente italiano, gli unici che ci guadagnano sono gli avvocati e i giudici che hanno da lavorare …). Quando un lettore mi chiede perché esistono le raccomandazioni “ufficiali” che vengono seguite sul report passo dopo passo (sempre e necessariamente su titoli liquidi o che comunque sono “capienti” rispetto al numero di clienti e di abbonati che hai) e ci sono raccomandazioni NON UFFICIALI che uno segue se vuole e se non vuole segue e che comunque se le fa le fa coscientemente da solo e non chiederà mai come e quando uscire. E’ evidente che il lettore è ghiotto delle raccomandazioni NON UFFICIALI come ad esempio BANCA FINNAT di due settimane fa di cui riproduciamo il fortunato grafico qui sotto ma ci sono alcune avvertenze per tenersi lontani dai lestofanti:

 

  1. 1. I titoli sottili / illiquidi debbono avere fondamentali sani (dove per fondamentali sani significa non essere in dissesto o mostrare perdite)
  2.  
  3. 2. L’elenco dei titoli da valutare deve sempre essere ampio, più ampio è meglio è
  4.  
  5. 3. Debbono sempre essere situazioni di bottom up, perché il rischio è nettamente inferiore, ovvero se compro un titolo che ha già fatto il 200% la fregatura incombe, se compro un titolo che è sprofondato del 70% dai massimi, è andato in orizzontale per molto tempo, magari mostra un incremento di volumi, ha fondamentali sani, un gran male diciamo che non me lo posso fare … magari dovrò aspettare del tempo per rivendere l’azione in pareggio ma rovinarmi questo no.
  6.  

Ecco perché di seguito vi voglio mostrare due titolini che secondo me debbono essere monitorati da vicino e quando dico da vicino significa che io ve li mostro e voi decidete per conto vostro. Consiglio sempre di mettere uno stop loss sotto un minimo relativo precedente, uscire a target quando si è portato a casa un utile pari almeno allo stop loss e quindi mettere tutta la posizione a breakeven e seguire il trade on un trailing stop.

 

La selezione è stata fatta su un campione abbastanza largo di titolini su cui si è concentrato il momentum nelle ultime settimane e li metto tutti in fila: Neurosoft, Aeffe, Banca Profilo, Monrif, Grandi Viaggi. Non mi piacciono questi titoli perché sono “scivolosi” sotto il profilo fondamentale e quindi starei molto attento a fare del trading che poi inevitabilmente diventa “investimento” perché ci si può bruciare le ditina. Alla fine ce ne sono rimasti solo due, di cui uno, Ascopiave, lo vedo bene sopra i massimi storici e per il momento me ne starei a casa, mentre il second, Piquadro, nostra vecchia conoscenza, deve essere monitorato da vicino perché sopra 2 euro è da prendere non appena né presenta l’opportunità (congestione o uncino).

 

ASCOPIAVE:società di distribuzione del gas in Veneto, ha un fatturato stabile e sta migliorando la sua situazione reddituale con un incremento dell’EPS a un anno (dati 12/2013) del  238% e un valore dell’impresa che è 4.5 volte l’EBITDA.  Il numero di investitori istituzionali che stanno scommettendo su di lei è pari a 17. A livello di analisi tecnica se guardiamo il grafico mensile notiamo come il titolo ha disegnato un doppio minimo e ora sopra 1.75 sta puntando verso i massimi di 2.25. Qui deciderà il da farsi. Non è un grande potenziale di apprezzamento e soprattutto il grafico non è un classico bottom up ma un quadro piuttosto confuso in cui peraltro mancano i volumi nella fase di accumulazione rispetto alla quotazione. Se dovessi decidere di comprare io lo farei sopra 2.25 e non adesso.

 

 

 

 

PIQUADRO:vecchio amore, società brillante come il suo fondatore e oggi presidente Marco Palmieri, soffre dei tanti investimenti fatti nei negozi e soprattutto dal dipendere eccessivamente dal mercato domestico. Siccome avremo una sorpresa nel pil dell’ultimo trimestre 2013 in Italia penso che sia un bel gioco e il mercato stia anticipando quello che il titolo non è riuscito a fare nel 2012: lo sfondamento definitivo del massimo del prezzo del collocamento e quindi di quello del massimo storico a 3 euro. Delle due società è quella che mi piace di più. Da considerare un acquisto con uncino o congestione sopra i 2 euro e sicuramente oltre i 3 euro. Adesso forse è prematuro.

 

 

 



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