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E se la ritrattazione di dichiarazioni pubbliche fosse essa stessa una dichiarazione?

E se la ritrattazione di dichiarazioni pubbliche fosse essa stessa una dichiarazione?

Pubblicato Ven 07 Maggio 2021 - 17:31 da Stefano Bonini Tag: Borsa

Oggi è il mio compleanno e mi regalo una chiacchierata virtuale con la segretaria del Tesoro USA: cara Janet Yellen, non si fa così!

 

Non può dire in pubblico che ti aspetti un (più che ragionevole) rialzo dei tassi così da far crollare i mercati, farci scrivere articoli per spiegare la cosa e poi uscire il giorno dopo con un bel “stavo scherzando”.

 

Al Wall Street Journal ha infatti dichiarato: “non ho né predetto né raccomandato che la Federal Reserve debba alzare i tassi a seguito dei piani di spesa del Presidente Biden”.

 

Sono da troppo tempo “maggiorenne e vaccinato” per credere che colei che, prima di tenere sotto controllo i conti Statunitensi, guidava proprio la Federal Reserve possa aver fatto una dichiarazione pubblica non ponderata.

 

È invece molto più razionale che sia stata una operazione studiata con l’amico Powell (presidente della FED) per testare il grado di resistenza dei mercati e dell’opinione pubblica.

 

Questa ipotesi potrebbe essere sostenuta da due fattori: i prezzi delle commodities e il buyback.

 

Le materie prime come il mais sembrano essere diventate il nuovo oro, tant’è che il mais ha oramai raggiunto le quotazioni del 2013; così non c’è da meravigliarsi che Yellen abbia voluto sondare quanto i mercati siano sensibili alle dichiarazioni sulla classica manovra di ritocco dei tassi.

 

È però un report di Bank of America che ci svela che, da circa due settimane, mentre gli hedge fund vendono azioni le aziende se le stiano ri-comprando (buyback).

 

Goldman Sachs riporta che “le autorizzazioni per buybacks già inoltrate per il 2021 sono superiori del 75% rispetto all’anno scorso, del 24% rispetto al 2019 e del 26% rispetto all’anno precedente”.

 

Due giganti come Apple e Google dopo le prime dichiarazioni di Yellen avevano avuto un bello scivolone, da cui però si sono subito riprese, per questo è da ricordare che durante la presentazione dei dati trimestrali avevano dichiarato che avrebbero riacquistato i propri titoli per qualcosa come 140 miliardi di dollari nel 2021.

 

In questo panorama di equilibrio economico-finanziario instabile un blog americano, ZeroHedge, si chiede cosa accadrebbe se i mercati cominciassero a non vedere più l’attuale livelli di liquidità e pertanto prezzare l’aspettativa di una “sospensione” del Quantitative Easing da parte delle Banche Centrali?



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