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La parte speculativa del rialzo è alle porte: andiamo con un buy

La parte speculativa del rialzo è alle porte: andiamo con un buy

Pubblicato Mar 19 Dicembre 2023 - 07:58 da Emilio Tomasini Tag: Borsa

Sui mercati finanziari aleggia sempre una narrativa del momento, o il rialzo e ribasso dei tassi, o qualche dichiarazione che ha lasciato il segno, o la ripetizione stanca degli stessi concetti da parte della maggioranza dei market players.

 

Morale si formano delle spese di condense di convinzioni che permangono a governare le folle per mesi e mesi.

 

E regolarmente si dimostrano sbagliate alla prova dei fatti.

 

A me piace l’editorialista James Mackintosh del Wall Street Journal perché ha sempre delle visioni diverse da quelle della folla. E nel suo ultimo editoriale Streetwise Mackintosh scrive:

 

“Alla fine dell'anno scorso, gli investitori erano convinti che la recessione fosse ormai un dato acquisito. L'anno precedente, pensavano che le grandi aziende tecnologiche sarebbero state immuni dagli aumenti dei tassi di interesse. E un anno prima ancora, erano convinti che pagare prezzi elevati per azioni popolari tra il pubblico avrebbe fatto diventare ricchi. Questo dicembre, credono con assoluta convinzione che l'economia stia dirigendo verso un atterraggio morbido e tassi di interesse più bassi. Forse questa volta avranno ragione. Ma d'altro canto, forse no. Trovarsi nella folla è sempre una posizione scomoda per un investitore, ma concordare con un consenso così forte è particolarmente difficile, perché se si dimostrasse errato, la punizione dai mercati sarebbe dolorosa, proprio come è accaduto nei tre anni precedenti. Il consenso che l'anno prossimo la Federal Reserve sarà in grado di tagliare i tassi senza affrontare una recessione era già forte prima che la banca centrale pubblicasse una previsione accomodante mercoledì. Si è rafforzato ulteriormente a seguito del nuovo "dot plot" delle previsioni della Fed, con i trader futures che attribuiscono una probabilità del 16% a un taglio dei tassi già il prossimo mese e un'82% di possibilità di un taglio entro marzo”.

 

I dati confermano questa visione di totale fiducia nel soft landing con un VIX, l’indice della paura, che è ad un punto di minimo rispetto al 2020.

 

Le banche sono andate al rialzo (tranne negli ultimi giorni) e tutti scommettono sulle azioni sensibili ai tassi di interesse e sui bond a lunga durata.

 

Ma su quello che succederà forse ha ragione James Mackintosh: se tutti hanno ragione allora i guadagni che derivano da questa visione non dovranno essere molto ampi.

 

E si parva licet comparare magnis anche Tomasini pensa che rideremo fino a metà gennaio e poi necessariamente ci sarà uno storno. E questo per ragioni di tipo tecnico: a gennaio quasi tutti gli indici non solo USA ma mondiali (con l’eccezione dell’Italia) saranno arrivati oltre i massimi per buona gioia di quelli che amano calcolare i target di breve periodo.

 

 

 

E se proiettare nel futuro il movimento degli indicatori di breath come quello delle azioni USA superiori alla media mobile a 200 giorni vedete che il conto della serva tutto sommato tiene: stiamo entrando nell’area speculativo e di distribuzione e se il movimento continua così forte come finora (e ce lo auguriamo) avremo un fine dell’anno con il botto e un gennaio di distribuzione.

 

 

Poi cosa avverrà non lo sappiamo anche se vedo un 2024 ancora brillante con i dovuti ritracciamenti.

 

Bancari: non vi preoccupate, non è finita la corsa. Il ritracciamento che stanno avendo è per il momento nell’ordine delle cose, il momentum li aveva baciati prima e ora il momentum li ha abbandonati.

 

Andiamo oggi con un buy: ORSERO. L’abbiamo già citata in passato. Finalmente ci ha dato il destro per entrare. Due giorni fa sembrava fare un doppio massimo ma una potente barra di accumulo l’ha rispinta al rialzo, noi abbiamo dormito, ma poi ieri ci ha dato il fianco con un bel ritracciamento. Si tratta di una società che si occupa dell’importazione e della distribuzione di frutta e verdura. Ha un ottimo stato patrimoniale Piotroski a 8 per i cultori di questo indicatore)  e un buon conto economico con un margine operativo percentuale del  5.71% ma soprattutto con una crescita dell’EPS a 3 anni del +120% e un price earning di contraccambio molto basso.

 

Compriamo limite 16.32

 

 

ZIGNAGO VETRO: continua la sua corsa, è finita la fase di accumulazione e dovrebbe regalarci rapidamente qualche soddisfazione;

 

TXT: idem;

 

RECORDATI: è un grande dramma, uno dei titoli che si è apprezzato di più in Borsa Italiana ha frantumato i massimi di periodo. Che fare ?

 

ORSERO: dopo le ultime due barre questa è una accumulazione e non una distribuzione e la stanno preparando ad un balzo speculativo successivo; stiamo pronti a comprare oggi 16.32 limite buy ufficiale.

 

FERRARI: ha finito la parte speculativo e sta giustamente ritracciando e mi sa che per questo giro ha finito di dare;

 



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