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L'anno che verrà: il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto e alcuni buy in corso

L'anno che verrà: il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto e alcuni buy in corso

Pubblicato Mer 07 Gennaio 2015 - 17:03 da La redazione Tag: Borsa

Una buy opportunity. Questo in succo il significato di quello che sta avvenendo sui mercati azionari. Il nuovo anno è iniziato con una manciata di preoccupazioni: venti avversi sotto il profilo macro hanno spinto sia i rendimenti azionari che quelli obbligazionari al ribasso. Le preoccupazioni sono: 1) la crescita 2) lo stess a livello europeo dato dalla situazione politica greca 3) il ribasso del petrolio. Vediamo di analizzare ognuno di essi in maniera separata. Di seguito alcune considerazioni mie personali e alcuni grafici tratti da un report di Goldman Sachs diffuso in data odierna:

 

1) CRESCITA:le preoccupazioni sono iniziate a inizio dicembre negli USA con dati che erano inferiori alle attese mentre fino a quel momento i dati hanno sempre battuto le attese. Questo comportamento di dati migliori delle attese aveva aiutato a controbilanciare altri dati macro in giro per il mondo più soft di quello che ci si attendeva. Le preoccupazioni relativamente alla crescita sono diffuse su tutti i mercati sia dei mercati sviluppati che di quelli in via di sviluppo, sia in Europa, Asia e USA. Per quanto riguarda i mercati sviluppati la coincidenza nel declino dei rendimenti azionari e dei rendimenti obbligazionari è sintomo di una preoccupazione generalizzata. Uno dei migliori indicatori per valutare la crescita è il GS Wavefront Consumer growth Basket (un indice che va lungo di settori ciclici e short di settori difensivi) che ha dimostrato negli ultimi anni una forte correlazione con l'indice PMI che è uno dei leading indicators per antonomasia. Ebbene l'indice GS Wavefront Consumer Basket sebbene sotto pressione rimane inclinato al rialzo e quindi queste preoccupazioni dovrebbero essere passeggere. Goldman Sachs rimane infatti rialzista e considera la realtà dell'economia, che vede in miglioramento, e la percezione dei mercati completamente scollegata per cui siamo in una buy opportunity (in realtà il tono di Goldman Sachs, pure chiaro nel suo significato, rimane più sfumata e diplomatica). Si parva licet comparare magnis noi rimaniamo ancorati ad una serie positiva di dati economici USA, pur da dicembre in calo, ma pur sempre rialzisti e un quadro tecnico dei principali indici azionari internazionali che non può ancora permetterci di parlare di rialzo ma di semplice correzione all'interno, perlomeno negli USA, di un trend rialzista.

 

 

2) EUROPA: tecnicamente non è successo niente in Grecia perché gli indici azionari sono o in congestione (come quello italiano o ridicolmente al rialzo come l'Eurostoxx) o al rialzo (come Dax e indici USA). Il dramma greco continuerà a pesare per tutto il mese di gennaio ma le dichiarazioni molto concilianti di Syriza hanno creato una specie di cordone ombelicale intorno alle elezioni. Lo spread sul VIX è ancora in contango e quindi i mercati non percepiscono la Grecia come un problema a livello globale e tanto più il nostro spread è ancora al momento di scrivere sotto quei 145 punti che Goldman Sachs considera come punto di stop loss per posizioni lunghe sui titoli di stato italiani. Insomma, il problema c'è ma non si parla più di sfascio dell'euro come 2 anni fa. Almeno per il momento aggiungo io ...

 

3) PETROLIO:la vicenda del petrolio che con il WTI è sotto i 50 dollari a barile attira l'attenzione dei giornali ma ricordiamo che un basso prezzo del petrolio è positivo per la crescita e soprattutto è un fattore dato da un eccesso di offerta (shale gas negli USA più mantenimento della attuale offerta dei produttori del Golfo).

 

In conclusione davvero la situazione attuale potrebbe essere una occasione di acquisto tanto più che alcuni dei "nostri" titoli hanno stornato vistosamente creando degli ottimi uncini ideali per l'entrata (indicati nell'edizione a pagamento di www.emiliotomasini.it). Il nostro indice Ftse All Share rimane in congestione e quindi nulla si può dire relativamente ad esso: la trendline che ci sorregge è ancora buona e valida al 100%. Il fatto che il Ftse Star sia in crescita vertiginosa rispetto al Ftse MIB ricorda tempi andati ed è un segnale anticipatore del rialzo.

 

Vediamo di corsa alcuni titolini che meritano l'attenzione: 

 

 

 

 



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