LARRY WILLIAMS O NON LARRY WILLIAMS ?
Larry Williams ? Un ciarlatano oppure un guru del trading ? Un lettore di lungo corso mi ricorda di avere scritto un editoriale nella notte dei tempi in cui sostanzialmente sostenevo esattamente il contrario di quello che ho riportato in un editoriale di Traders’ Magazine dove invece scrivevo che Larry Williams era una pietra miliare del trading (pur rimanendo un “volpone”). Dove è l’incongruenza ? Tomasini si è venduto all’industria ?
La risposta su Larry Williams è complessa, il lettore ha ragione sotto molti profili, fa bene a fare domande ma pecca di un po’ di malizia, che in questo settore per carità è dovuta, ma con Tomasini sicuramente mal posta. Vediamo di analizzare il problema in maniera asettica.
Fare trading è una impresa normale, come aprire un bar o un ristorante. L’inconveniente di fare trading, tranne casi baciati o dalla fortuna o da una estrema abilità ( i baciati dal Signore dei mercati come forse Larry Williams ), è che necessita di esperienza e di capitali oltre che di phisique du rôle. E l’esperienza te la puoi o procurare comprandola (cercando di non farti gabbare ovviamente …) o facendotela da solo perdendo soldi. E’ normale che chi compia questo processo per prima cosa pensi anche a trarre un vantaggio collaterale dal trading con corsi, segnali, libri, e tutto il corollario dell’industria. Mi verrebbe da fare 100 esempi ma me ne taccio perché non è questo il punto e quindi mi prendo come esempio per evitare imbarazzi con altri. Il problema che sto ponendo è semplice: se guadagni con il trading perché mai ti sbatti a scrivere newsletter ? Alias perché mai Tomasini è qui che scrive ? Perché questo è il problema … questo mi sta chiedendo il lettore al quale, indirettamente, Larry Williams non importa molto in realtà.
Tomasini per fare trading alla veneranda età di 45 anni ha bisogno di almeno 50.000 euro di costi annui, un programmatore, almeno una ventina di studenti all’anno che fanno la tesi programmando codici, una decina di colleghi docenti che gli spiegano oggi la cointegrazione domani i difetti di R quadrato e via andare. Questo sta nel conto economico di Tomasini. Ed è normale che Tomasini accetti di svolgere una attività economica o accademica che coinvolga altre persone e finanzi cultura finanziaria per se stesso e indirettamente per gli altri. Compri informazioni, le trasformi, le usi per te stesso e le rivendi. Perché dall’altra parte del mercato non c’è ciccio formaggino armato di stocastico ma Goldman Sachs, JP Morgan e altri personaggi che a tagliarmi la gola basta un soffio.
Poi ci sono le deviazioni: quando Tomasini eccede come imprenditore e per orgoglio per vanità per eccesso di zelo (tutti ci incazziamo, fa parte della vita,lo diceva anche Pertini “diffidate di chi non si incazza mai”) si dimentica il trading e si dedica al 100% all’impresa. Un film già visto in passato. Normale e fin quasi “umano” mi verrebbe da dire. “Errori” di vita che non posso rinfacciare a Larry Williams se non li rinfaccio a me medesimo prima.
Ecco, ho parlato male di me stesso per parlare di Larry Williams, si parva licet comparare magnis. E aggiungo un elemento, che per Larry Williams è sempre stato importante: il contatto umano. Fare trading è disumanizzante, mi è capitato spesso e volentieri di avere a che fare con dei super trader che se li metti davanti ad un problema normale per un umano (un lutto, Equitalia, una autorizzazione in Comune, il bollo del passaporto, etc.) per loro diventa una incognita insormontabile. Ecco io non vorrei ridurmi così, perché a differenza di quando ho scritto l’editoriale impugnato dal lettore oggi sono anche padre e dubiterei di avere qualcosa da trasmettere a mio figlio se non facessi quello che faccio, che serve a finanziare i costi del trading ma anche a non essere fuori dal mondo.
Alcune settimane fa mi ha chiamato un lettore e mi ha ringraziato delle parole che io gli avevo espresso per un consiglio personale di vita e non di mestiere. Io ricordavo la situazione ma non le parole che gli avevo detto ma direi il falso se non riconoscessi di essere qui oggi anche per quello. Come diceva Euinaudi “fa parte della natura di un imprenditore lavorare perché la clientela sia sempre più vasta e le sue merci apprezzate in tutto il mondo perché l’apprezzamento prima di andare alle merci va a chi le produce”.
Riassumendo su Larry Williams:
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L'Indipendente di Borsa aut. Tribunale di Modena n. 2179 del 30/09/2013 Direttore responsabile Dr. Emilio Tomasini