L'ASTUTO ZAR E I BAMBOCCI D'OCCIDENTE

Non ho la sfera di cristallo e non so come andrà a finire la crisi ucraina, però una cosa sembra certa, ossia che ancora una volta le diplomazie europea e americana si sono fatte sconfiggere dal furbissimo (e volitivo) Putin. Era perfino ovvio, infatti, che sperare di inglobare un paese enorme e russo-dipendente come l'Ucraina nella area UE e/o Nato era del tutto velleitario.

Non solo l'Ucraina sarebbe stato un boccone troppo grosso da "ingoiare" per una UE infragilita dalla crisi economica, boccone per di più avvelenato dalla situazione fallimentare di quel Paese, ma era perfino evidente (basta guardare la carta geografica) che la Russia non avrebbe mai accettato una cosa simile; infatti è bastato che la nuova dirigenza ucraina abolisse le tutele per la minoranza russa per far scattare l'intervento del Cremlino. Non ci voleva molto a capirlo, e - ripeto - basta guardare la carta geografica per comprendere che l'Ucraina aveva semmai bisogno di una classe di governo capace di andare d'accordo sia con l'Europa sia con la Russia, non di avventurieri, e che non aveva senso appoggiare qualsiasi agitatore solo perché antirusso. Insomma, UE e USA hanno soffiato sul fuoco antirusso senza poi avere i mezzi e la determinazione per opporsi alla scontata reazione di zar Vladimir.

E così hanno perso la faccia per la seconda volta dopo la crisi siriana.. Se lo statista è colui che persegue dei fini e sa quali mezzi usare per conseguirli, bisogna proprio concludere in modo sconsolato che a Mosca c'è uno statista (spregiudicato quanto si vuole, beninteso, ma che ha dietro di sé un notevole appoggio della sua gente) mentre a Washington e Bruxelles abbiamo dei bambocci rimbambiti dal politically correct.

(articolo di Luigi Tirelli)