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L'ISOLA CHE NON C'E': CAPITAN UNCINO ... UN NOSTRO LETTORE

L'ISOLA CHE NON C'E': CAPITAN UNCINO ... UN NOSTRO LETTORE

Pubblicato Ven 15 Maggio 2015 - 12:04 da La redazione Tag: Borsa Fondi di investimento Obbligazioni Opzioni

Il grande dilemma che hanno tutti i piccoli e comuni investitori, i comuni mortali (come il sottoscritto) con qualche soldo da parte è “cosa faccio dei miei soldi”? Li tengo in banca con rendita ridicola oppure li affidò a qualche fondo di investimento gestito? All’inizio del mio percorso di investitore privato ho iniziato come tutti a fidarmi del promotore della mia banca che periodicamente mi faceva acquistare il fondo “X” che rendeva “Y” ma che alla fine se andava bene rendeva “Z” o addirittura per motivi vari era in perdita (a chi non è successo la stessa cosa?). E così, come tutti, mi sono accorto dopo un po’ di tempo e purtroppo a mie sole spese (non di certo a quelle della banca/promotore finanziario), che delegare a qualcuno la propria gestione del denaro potrebbe essere un suicidio finanziario assistito.

 

“Come in tutte le cose, non esiste il guadagno facile a meno che tu non sei un malavitoso, un politico o studi e sputi sangue, caro figliolo…”Questo è quello che il mio povero padre partigiano mi continuava a dire quando ero giovane (purtroppo molto tempo fa)!!

 

Crude ma sagge e attualissime parole, pertanto ho iniziato ad acquisire conoscenza/coscienza finanziaria studiando e navigando il più possibile cercando il massimo confronto con chi ne sa più di me.

Sono stato uno dei primissimi ad aprire un conto su una banca online (punto fondamentale)  proprio per avere la massima autonomia nell’acquisire e nel gestire le risorse per il mio portafoglio, mi sono iscritto a Morningstar è continuo a seguire tutto quello che di intelligente internet ed il settore mi propone.   

Statisticamente si sa che in un gruppo ampissimo di fondi c’è sempre un piccolissimo gruppo che per molti anni di fila fa meglio della media del mercato. Ma come trovarli?

All’inizio sceglievo i fondi in base ad indicatori classici come information ratio, indice di sharpe, ecc.. ma mi sono reso conto che i rendimenti rimanevano nella media.

 

Allora via con i principi base di ricerca come:

·         Il rating di Morningstar;

·         Leggere i vari prospetti informativi;

·         Cercare informazioni su chi distribuisce il prodotto;

  • Studiare attentamente i documenti contabili contenenti le informazioni riguardanti le differenze funzionali e qualitative del prodotto;
  • Performance storiche;
  • I costi.

Una mole di lavoro gigantesca, qualcosa migliorava ma sempre insoddisfatto rimanevo!!!!!!

Poi un dicembre di due anni fa parlando con Emilio davanti a un buon piatto di tortellini e un buon bicchiere di lambrusco, ho conosciuto il suo progetto e da trader sistematico, che nel frattempo sono diventato, ho capito l’importanza vitale di avere un’aiuto  nella   ricerca costante e martellante dei fondi che anche loro si evolvono, esplodono, implodono e spariscono come qualsiasi prodotto finanziario. A questo ho aggiunto la mia spietatezza nel gestire le posizioni perché l’investimento deve essere costantemente seguito non va lasciato in balia del mercato, voci di corridoio o di rendimenti non soddisfacenti. Acquisto con delicatezza ed implemento le posizioni con logica, imposto uno Stop-loss per un certo periodo di tempo (max tre/sei mesi) e senza pietà vendo se il fondo scende o si appiattisce, lascio correre le vincite, ma non troppo, rimanendo fedele al detto che in borsa “finchè non si vende non si guadagna” e “il mare è pieno di pesci”. Non soffro (almeno cerco di soffrire poco) per una perdita ma gioisco per una vincita (ogni volta rendo partecipe anche la mia famiglia e ci facciamo un regalino) o cestinato il rimpianto e l’orgoglio tanto che qualcuno mi dice che sono diventato ormai un “eroinomane” ma vi posso garantire che i miei guadagni sono saliti di molti punti oltre la media e consapevole che in qualsiasi momento il mercato potrebbe cambiare rotta io indomito cerco di cavalcare l’onda sperando di rimanere a galla fino a quando non riuscirò a trovare la mia isola felice, e state tranquilli che io prima o poi la troverò la mia “Isola che non c’è”.

 

Grazie per esserci

 

Capitan Uncino (Maurizio Casarin)

 

 

 

   

 

 



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