Ultimamente mi è capitato spesso di segnalare che, a mio parere, puntare sulla maggior forza relativa del Platino rispetto all’Oro, poteva costituire una buona opportunità di guadagno. Chi ha seguito questi due sottostanti avrà notato come effettivamente il long Platinum, short Gold , tra dicembre e metà gennaio ha prodotto il risultato qui auspicato.
Qualche giorno fa, agli amici abbonati del servizio di segnali operativi “Commodity trading”, avevo suggerito di uscire da questo spread (in quel caso implementato con ETF di Deustche bank ) adducendo una motivazione precisa. Riporto quanto scritto il 15 gennaio :
“Attenzione Platino – Oro : ho aspettato ancora un po’ ma i prezzi dello spread sono più o meno ai livelli di ieri. C’è un utile più che soddisfacente su questa operazione (circa il 30% rispetto ai prezzi di carico dello spread in ETF) , quindi preferisco portare a casa tutto il residuo della posizione. So che forse mi perdo una parte del cammino rialzista ma il rischio è che i mercati azionari abbiano uno storno violento in questa fase e il pericolo in quel caso è che il Platino ne risenta più dell’Oro, se venisse considerato per la sua componente industriale.“
Ciò che temevo quindi era una correzione degli indici di borsa Usa, che potesse trascinare al ribasso il Platino e avvantaggiare l’Oro.
Ecco come è andata ieri sullo spread Platino Oro
Ed ecco il grafico comparato con quello dell’ e-mini S&P-500
Come si può notare la seduta ribassista dell’indice Usa, è correlata con lo spread sui metalli, che ha corretto pesantemente.
Giancarlo Dall'Aglio
Twitter : @GDallaglio
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