Non prendere mai per la lama il coltello che cade

Non cercare di afferrare il coltello che cade, la lama è facile che ti tagli, a meno che tu non sia un giocoliere. Quando la Borsa rimbalza violentemente e tu che non sai in che direzione poi voglia andare e rimani quindi alla finestra subito si scatena il coro dei lettori: perché non rientriamo, perché non compriamo, guarda qui e guarda là. Basta una giornata come oggi, con il Ftse All Share che lambisce la parte inferiore della piccola congestione in cui è posto, che il coro si soffoca da solo, e le critiche rimangono a livello di senno di poi: se io fossi stato Tomasini avrei comprato qui e venduto là, sempre il comprato qui sui minimi e il venduto là sui massimi, perché con il senno del poi tutti siamo dei campioni.

In realtà l’obiettivo tecnico a 13.500 è ancora lì che ci fa l’occhiolino e quindi io non sarei così sicuro che tutto si mette in moto per il rialzo. “A war never ends quietly” mi verrebbe da citare il famoso film Fury, ma siccome nessuno è così psicotico da ricordarsi le frasi a memoria conviene spiegare che raramente un mercato che ha avuto una tale forza nel ribasso come quello di pochi giorni fa esaurisce la sua spinta verso sud nel giro di qualche barra. Se vogliamo che il rialzo sia sano e prolungato un bel doppio minimo sarebbe la soluzione ottimale. E se anche forse l’obiettivo di 13.500 non lo raggiungeremo forse il doppio minimo lo avremo comunque.

In questo patatrac ci sono alcuni titoli che hanno mostrato i muscoli, e per fortuna o per sfortuna sono nostre vecchi conoscenze, anzi alcuni dei migliori titoli del listino sotto il profilo fondamentale: