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SOL: sempre più in alto?

SOL: sempre più in alto?

Pubblicato Mar 15 Dicembre 2020 - 23:00 da Ilaria Ferrari Tag: Borsa

SOL ha appena disegnato uno dei pattern prediletti dall’Indipendente di Borsa. Dopo quasi tre anni e mezzo di movimento laterale, il titolo ha rotto con decisione il massimo storico del maggio 2019, recuperando interamente le perdite di febbraio/marzo e mettendo a segno un +27% da inizio anno.

 

 

Parafrasando il Dr. Tomasini, la rottura del primo massimo storico è generalmente quella più pericolosa, perché non è detto che il trend al rialzo debba proseguire e, al contrario, si potrebbe verificare un’inversione di tendenza.

 

Il secondo breakout di un massimo storico è il segnale più importante, poiché è indice di un consolidamento della tendenza al rialzo: le probabilità di guadagnare sono superiori al primo breakout del massimo storico.

 

In questo caso il titolo non è abbastanza liquido per una raccomandazione ufficiale (il controvalore giornaliero scambiato nell’ultimo mese ha oscillato generalmente tra 500K e 1M). Tuttavia, stando a quanto appena detto, un possibile ingresso su SOL in ottica breakout potrebbe essere sulla rottura del nuovo massimo storico (14.10), toccato il 9 dicembre.

 

 

Ai lettori dell’Indipendente di Borsa è ormai noto che se c’è il momentum non è necessario stare a guardare i fondamentali, bisogna solamente mettersi “in coda” al gregge, senza farsi troppe domande.

 

Tuttavia, è pur vero che tutti i fenomeni alimentati esponenzialmente da herding behavior (comportamenti imitativi), specie se non supportati da elementi “reali”, prima o poi sono inevitabilmente destinati a una brusca inversione di tendenza.

 

Ed è qui che entra in gioco l’analisi fondamentale, almeno per coloro che non amano l’azzardo.

 

Se ci si assicura che ci sia un motivo razionale dietro alla crescita dei prezzi (ad esempio un turnaround aziendale, una lapalissiana sotto quotazione del titolo, oppure per l’appunto semplicemente degli ottimi fondamentali economici), infatti, almeno non si ha la sensazione di essersi messi in coda a un branco di matti e il capitale psicologico è salvo.

 

Fatta questa doverosa premessa, andiamo ad analizzare nel dettaglio i fondamentali di SOL a beneficio dei lettori meno audaci.

 

SOL S.p.A., con sede a Monza (Monza e Brianza), è la capogruppo di un Gruppo multinazionale presente in Europa, Turchia, Marocco, India e Brasile e con oltre 4.400 dipendenti.

 

La società si colloca al quinto posto nella classifica delle aziende chimiche a maggioranza di capitale italiano, ordinate in base alle vendite mondiali di prodotti chimici nel 2019.

 

 

Fonte: Presentazione SOL Group – 2019 + 1° semestre 2020

 

Opera in due diverse, ma integrate e sinergiche, aree di business: gas tecnici (produzione, ricerca applicata e commercializzazione di gas puri, medicali e industriali) e servizi di assistenza domiciliare (fornitura di servizi di assistenza medica, nonché di apparecchiature per terapie domiciliari).

 

Il business Home Care, in cui l’azienda è entrata a metà degli anni Ottanta, oggi costituisce il 54% dei ricavi del Gruppo ed è in continua espansione. Tra i principali driver di crescita di questo settore si pensi, ad esempio, all’invecchiamento della popolazione, al ripensamento dei sistemi sanitari attraverso deospedalizzazione e assistenza domiciliare, allo sviluppo di tecnologie mediche portatili, all’aumento delle patologie respiratorie e croniche nella popolazione anziana.

 

Recentemente, inoltre, SOL ha esteso la sua attività a due nuovi settori: quello dell’energia idroelettrica e quello delle biotecnologie.

 

Dall’analisi di ricavi, EBITDA, utile netto e DPS (dividends per share) degli ultimi dieci anni traspaiono la forte espansione e la buona redditività operativa di SOL. Il ROE nello stesso periodo ha oscillato tra 6 e 10% circa, dimostrando un’ottima stabilità.

 

 

 

Fonte: Presentazione SOL Group – 2019 + 1° semestre 2020

 

Nei primi 9 mesi del 2020 il Gruppo Sol ha realizzato vendite per 708.3 milioni di euro, in crescita del 5% rispetto a quelle al 30 settembre 2019(+4,4% a pari perimetro). In particolare, la Divisione Gas Tecnici ha realizzato un fatturato in crescita dello 0.9% rispetto ai primi nove mesi del 2019, mentre nella Divisione dell’Assistenza Medicale a Domicilio le vendite hanno registrato un incremento dell’8.5%.

 

Per il 2020 – ha commentato Aldo Fumagalli Romario, Presidente di SOL S.p.A. – compatibilmente con l’evoluzione della pandemia da COVID-19 e le relative restrizioni imposte, ci poniamo l’obbiettivo di realizzare una crescita delle vendite e della redditività, nonché di continuare nei programmi di investimento volti a sostenere lo sviluppo, la diversificazione e l’innovazione del Gruppo SOL”.

 

Il valore fondamentale del titolo secondo un modello di valutazione DCF è intorno a 13.78, poco sopra l’attuale prezzo di mercato.

 

Per concludere, è da sottolineare che SOL è caduta nel dimenticatoio del mercato: l’ultimo equity report risale al 2005. Ma questa è una buona notizia… è dove c’è meno “affollamento” che si fanno i maggiori profitti.



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