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Dopo la grande paura, una giornata smorta che tuttavia fa solo bene

Dopo la grande paura, una giornata smorta che tuttavia fa solo bene

Pubblicato Lun 15 Aprile 2024 - 17:18 da Emilio Tomasini Tag: Borsa

Giornata smorta oggi in borsa dopo la trepidazione del fine settimana in relazione agli attacchi iraniani su Israele.

 

In realtà era un bluff, un attacco che tutti sapevano come andava a finire e che anzi gli iraniani stessi, come scritto dal Wall Street Journal, hanno fatto sapere agli intermediari giusti che non sarebbe arrivato un moscerino sulle teste degli israeliani.

 

Una messinscena per il regime.

 

E fa solo bene perché tra la terza guerra mondiale e la giornata smorta è meglio la giornata smorta anzi te la godi proprio tutta, te l’assapori come un frutto proibito.

 

Ci sembra che l’indice italiano dopo diverse sessioni ribassiste abbiamo fermato la corsa verso sud e ha provato ad uncinare al rialzo fermando la discesa dei prezzi.

 

Non ci sono molte notizie sul fronte macro.

 

Confermati da indicatori deludenti riguardo all'evoluzione dei prezzi al consumo, i dirigenti della Federal Reserve americana hanno fatto intendere ai mercati che dovranno, in teoria, attendere almeno fino a giugno, e più probabilmente fino a settembre, per le prime diminuzioni dei tassi.

 

Una consapevolezza a cui si è aggiunta la recrudescenza delle tensioni in Medio Oriente, provocando a sua volta un aumento dei prezzi del petrolio che ha indebolito la disinflazione. E come se ciò non bastasse, le principali istituzioni finanziarie hanno avviato la stagione delle pubblicazioni trimestrali venerdì al di là dell'Atlantico, con JP Morgan ad esempio, senza riuscire a tranquillizzare gli investitori.

 

Dopo aver raggiunto nuovi massimi all'inizio dell'anno su fondi di speranze di un rapido allentamento monetario, i principali indici globali hanno mostrato, nelle ultime settimane, alcuni segni di surriscaldamento.

 

Ben raffreddati riguardo alle intenzioni della Fed e quindi al potenziale di continuazione dell'ascesa dei mercati nel breve termine, gli investitori si immergeranno con meno certezze nella stagione delle pubblicazioni trimestrali in arrivo. Spetta quindi alle aziende tranquillizzare sul vigore dell'attività in questo contesto.

 

Dopo JP Morgan, Citigroup e BlackRock venerdì, oggi è stato il turno di Goldman Sachs di rivelare i suoi risultati trimestrali prima dell'apertura di Wall Street e sono stati risultati boombastici alla faccia di chi pensa che il settore bancaria e finanziario sia finito per gli alti tassi di interesse.

 

Tra le altre pubblicazioni importanti della settimana, quelle di Bank of America, Johnson & Johnson, Morgan Stanley, UnitedHealth (martedì), Netflix (giovedì), American Express, Procter & Gamble e Schlumberger (venerdì) saranno monitorate negli Stati Uniti, così come quella di ASML in Europa. Oggi negli USA vendite al dettaglio molto robuste, altro segnale che i tassi stanno dove sono.

 

Sul fronte delle singole azioni italiane non c’è molto da dire, a domani per una analisi più approfondita sperando in una chiusura di Wall Street forte.



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