Quello che è successo nelle due ultime settimane è normale in Borsa ? No, non lo è. Tecnicamente abbiamo avuto un trend rialzista sugli indici USA che si è interrotto bruscamente e nel giro di pochi giorni i prezzi sono tornati dentro il trend. Idem sul Dax, se oggi chiude sopra 9000 siamo tornati al punto di prima. Sull'Italia diciamo che ce la siamo cavata meglio perché la trendline di lungo periodo ha resistito.
Ma che paura quando il mercato piombava al ribasso e la trendline è stata prima infranta e poi superata al rialzo. Diciamo che a Tomasini sono tremate le mani ? Certo che sono tremate le mani, purtroppo io sento con grande responsabilità il mio mestiere perché lo faccio da quando avevo 13 anni e so cosa significa pubblicare sul giornale la foto della corda con cui si è impiccato un ragazzo di 18 anni o la foto di una bambina morta nella bara o semplicemente un articolo di una mamma che è morta di tumore a 40 anni e la figlia di 10 anni (che sa leggere) non lo sa ancora (pensa sia all'ospedale). Le parole a volte fanno più male delle pallottole.
Però l'analisi tecnica fatta con il bilancino e il righello da piccolo geometra non funziona. La trendline è stata rotta infatti al ribasso e subito recuperata. L'analisi tecnica non funziona ? Non lo so. La risposta è molto più semplice: se una trendline di quella portata viene rotta il mercato perde il 50% e quindi è inutile fare i conti con il bilancino per un più o meno due per cento. Sai che lì o vivi o muori e devi aspettare di avere chiaro dove sia il punto di non ritorno. Il nostro punto di non ritorno è sotto il minimo di 18.586.
La stessa Goldman Sachs ha mandato fuori un report in cui si stupisce di quello che è successo e dove si dimostra dati alla mano (partendo dalla performance dei settori difensivi e growth) come nel corso di un mese le stime della crescita USA siano state riviste al ribasso e nella settimana successiva le stesse stime siano state riviste al rialzo. Questa è la borsa, io non posso farci niente.
Ma Goldman Sachs dice anche un'altra cosa: solo per Italia Francia e Spagna rendimenti negativi dell'equity sono coincisi con un incremento degli rendimenti obbligazionari.
Noi avevamo indicato, più modestamente, due indicatori di rischio: uno era lo spread e l'altro la base sul VIX. Se quest'ultimo si è rovesciato ed è tornato al normalissimo contango indicando che per il momento la crisi è finita lo spread purtroppo rimane impiccato in una posizione innaturale a quota 170 e a un passo da quel 190 che è il nostro punto di non ritorno.
Se pensavate che potessimo prevedere quello che è successo vi sbagliate di grosso. Se pensate che il ribasso dell'equity sia finito lo staremo a vedere. Se pensate che il rischio Italia sia scomparso del tutto vi sbagliate di nuovo. Siamo sempre e comunque appesi ad una trendline che passa a cavallo di 20.000 del Ftse All Share e noi ora siamo a 20.000.
Occhio ...
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L'Indipendente di Borsa aut. Tribunale di Modena n. 2179 del 30/09/2013 Direttore responsabile Dr. Emilio Tomasini