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Andamento portafogli e commento

Andamento portafogli e commento

Pubblicato Dom 16 Marzo 2014 - 15:22 da La redazione Tag: Obbligazioni

Facciamo il punto della situazione sui nostri portafogli, a quattro mesi e mezzo dalla loro creazione, valutando performance, andamento del NAV e utili effettivamente incassati, siano essi cedole siano essi utili/perdite derivanti da vendite.

I risultati sin qui ottenuti mostrano due portafogli in linea con le attese e coerenti con le premesse iniziali, sfoderando una performance lorda su base annua di tutto rispetto, a maggior ragione se confrontata con il Benchmark di mercato e contestualizzata in un mercato asfittico e avaro di occasioni come in questi ultimi mesi. Ricordiamo che entrambi i portafogli modello sono partiti con un capitale iniziale di 100.000 Euro.

 

Portafoglio Difensivo

La performance attuale è dell’8,91% lordo su base annua, frutto sia di una importante rivalutazione (progressivo avvicinamento al fair price) dei bond inseriti in portafoglio sia di alcune miratissime vendite di titoli ormai sopravvalutati, nonché dall’incasso di alcune cedole.

L’importo delle cedole incassate ammonta a 781,73 Euro, mentre la vendita di tre bond che hanno raggiunto (in alcuni casi superato) il fair price ha prodotto un utile di 862,22 Euro, per un totale di 1.643,95 Euro. A questo si aggiunge la rivalutazione dei titoli ancora in portafoglio, rispetto ai prezzi di acquisto, che ammonta a 865,65 Euro, per un totale di 2.509,60 Euro.

Il portafoglio, dopo le vendite effettuate e le cedole incassate, è investito per il 68,12% del capitale totale disponibile. Gli utili incassati, infatti, al momento sono rimasti in liquidità.

   

Portafoglio Aggressivo

La performance attuale è dell’13,02% lordo su base annua, frutto sia di una importante rivalutazione (progressivo avvicinamento al fair price) dei bond inseriti in portafoglio sia di alcune miratissime vendite di titoli ormai sopravvalutati, nonché dall’incasso di alcune cedole.

L’importo delle cedole incassate ammonta a 334,13 Euro, mentre la vendita di quattro bond che hanno raggiunto (in alcuni casi superato) il fair price ha prodotto un utile di 1.618,26 Euro, per un totale di 1.952,39 Euro. A questo si aggiunge la rivalutazione dei titoli ancora in portafoglio, rispetto ai prezzi di acquisto, che ammonta a 1.767,64 Euro, per un totale di 3.720,03 Euro.

Il portafoglio, dopo le vendite effettuate e le cedole incassate, è investito per il 62,33% del capitale totale disponibile. Gli utili incassati, infatti, al momento sono rimasti in liquidità.

 

Il grafico sottostante mostra la comparazione dei NAV dei due portafogli, partiti a fine novembre 2013.

 

Confrontando tali risultati con il Benchmark di riferimento, individuato nell’indice Fideuram Fondi Obbligazionari (che rappresenta la media dei rendimenti di tutti i fondi obbligazionari), notiamo una netta overperformance dei nostri portafogli, come illustrato nel grafico sottostante.

 

 

Commento ai mercati e prospettive

Il mercato obbligazionario, nelle ultime sedute, inizia a mostrare un po’ la corda, almeno su alcune categorie di titoli, pur riscontrando una sostanziale staticità sulla curva dei rendimenti “free risk”; si contraggono ancora di una manciata di basis points i tassi a 5 e 10 anni, mentre guadagna un nulla l’Euribor.

Di fatto, i mispricing su cui avevamo puntato (e che si sono ben concretizzati) stanno rientrando, poiché molti dei titoli che abbiamo salutato con soddisfazione avevano superato (e in alcuni casi non di poco…) il loro fair price. Osservando i book pare comunque di percepire un segnale di “allerta”: spread denaro/lettera molto ampi, liquidità al lumicino. In sostanza chi vuole acquistare si posiziona basso in denaro e chi vuole vendere, viceversa, si posiziona alto in lettera.

L’impressione, netta, è che questo mercato sia tutto da vendere piuttosto che da comprare: osserviamo con grande attenzione il mercato, pronti anche, in estrema ratio, ad andare liquidi al 100% in attesa di vere occasioni.

Tuttavia, la liquidità oggi presente in portafoglio potrebbe essere girata su titoli a breve scadenza che presentano ancora motivi di interesse, se non in termini di mispricing, almeno in termini di rendimento da “parcheggio”. Su queste valutazioni stiamo riflettendo, e in base a quanto ci suggerirà il mercato, unitamente all’andamento delle curve dei CDS dei singoli emittenti, prenderemo le nostre decisioni.



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