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Autostrade Meridionali, alla faccia del mercato efficiente…

Autostrade Meridionali, alla faccia del mercato efficiente…

Pubblicato Mer 04 Novembre 2020 - 09:53 da Ilaria Ferrari Tag: Borsa

La teoria finanziaria vuole che i mercati siano efficienti, ovvero che i prezzi riflettano tempestivamente e correttamente le informazioni a disposizione degli operatori. Detto in parole povere: non esistono titoli sopravvalutati o sottovalutati.

 

Il concetto di fair value di un titolo azionario è aleatorio, ma talvolta si incontrano delle situazioni talmente paradossali che è impossibile non riconoscere un malfunzionamento del mercato (o forse sarebbe meglio dire degli investitori) in termini di valutazione.

 

Autostrade Meridionali, in questo senso, è un vero e proprio caso da manuale.

 

La società è stata fondata nel 1925 con lo scopo di costruire e gestire l’autostrada A3 Napoli-Pompei-Salerno. Dal 1987 è controllata da Autostrade (oggi Atlantia).

 

Ieri il titolo ha chiuso a la giornata a 16.45 euro.

 

Eppure, Autostrade Meridionali al 30 giugno di quest’anno presentava un net cash per share (“liquidità” netta per azione) pari a 32.49€. E, badate bene, nel calcolo di questo indicatore sono escluse le attività diverse dalla liquidità e dagli investimenti a breve termine, mentre sono considerate tutte le passività diverse dal patrimonio netto. Pertanto, si tratta di un “metodo di valutazione” estremamente conservativo.

 

Un’informazione simile arriva dal P/BV pari a 0.39: Autostrade Meridionali è valutata circa il 40% del suo patrimonio netto.

 

Ora… questi indicatori potrebbero essere rivelatori di una distruzione di valore da parte della società, ovvero di un impiego del capitale a un tasso di rendimento inferiore al suo costo. Ma non è questo il caso: il ROIC (rendimento sul capitale investito) di Autostrade Meridionali supera il WACC (costo medio ponderato del capitale) di circa due punti percentuali.

 

È, invece, una posta dell’attivo la causa di questi indicatori più unici che rari. Più nello specifico, si tratta della voce “diritti concessori finanziari correnti”, che, al 30 giugno 2020, ammontava la bellezza di 417 milioni di euro. Tale credito, quantificato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, rappresenta l’indennizzo per “diritto di subentro” (per gli investimenti realizzati e non ancora ammortizzati) qualora la società perdesse la concessione autostradale per la gestione del tratto Napoli-Salerno.

 

Nel 2012, infatti, è scaduta la concessione, ma tra contestazioni, ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, la procedura per l’affidamento non si è ancora conclusa.

 

Nel frattempo, da ormai otto anni, Autostrade Meridionali prosegue la normale amministrazione in un regime di prorogatio.

 

Nel dicembre 2019 la Commissione di gara ha definito la graduatoria individuando il Consorzio SIS di Torino quale aggiudicatario della nuova concessione per l’autostrada A3 Napoli-Pompei-Salerno, ma nel marzo 2020 Autostrade Meridionali ha presentato ricorso al TAR Campania chiedendo l’annullamento dell’atto.

 

Qualora la società dovesse perdere la concessione, poiché verrebbe meno il suo unico business, potrebbe essere liquidata o incorporata nella controllante Atlantia. Entrambe le soluzioni porterebbero a una valorizzazione “reale” di quello che al momento è ancora un credito teorico, per la gioia degli azionisti (quantomeno di quelli di minoranza).

 

Se così non fosse, d’altra parte, la società potrebbe continuare la sua attività, che è comunque caratterizzata da una buona redditività: l’EBITDA margin (EBITDA/ricavi) e gli utili sono cresciuti negli ultimi cinque anni, il ROE si è attestato tra l’8% e il 13%.

 

 

Fonte: Evaluation.it

 

Insomma, come sostiene l’analista finanziario Giudo Bellosta, che segnala la sottovalutazione del titolo dal lontano 1997, si tratta di un gioco “win-win”, ovvero da cui non di può uscire che vincenti.

 

In questo momento il titolo sta pagando i pessimi risultati 2020, fortemente impattati dal Covid (ad oggi -25.84% di transiti sulla A3 Napoli-Pompei-Salerno rispetto all’omologo periodo del 2019): al 30 settembre i ricavi erano in diminuzione del 25.5% e l'utile netto del 70.4% rispetto ai primi nove mesi del 2019.

 

 

Tuttavia, il 22 ottobre Autostrade Meridionali ha dato notizia che il Tribunale Amministrativo della Campania ha rigettato il ricorso contro il provvedimento di aggiudicazione in favore del Consorzio Stabile SIS della gara per l’assegnazione della concessione dell’A3 Napoli-Pompei-Salerno. La società sta valutando di ricorrere al Consiglio di Stato, ma a questo punto la “revoca” della concessione sembra sempre più vicina.

 

Per il momento, il mercato non sembra dare credito a questa ipotesi… un motivo in più per prendere in considerazione questo titolo, che al prezzo attuale ha un potenziale di upside attorno al 50%.

 



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