Nell'articolo di ieri avevo spiegato come quasi tutte le azioni italiane stanno toccando il fondo.
E per fondo intendo stanno costruendo supporti importanti dove per importanti intendo con almeno 2 o 3 minimi allineati.
Stanno in altre parole costruendo una base al 30-50% dai massimi storici. Ora come ora non ci sono certo molte azioni sui massimi storici ad eslusione di quale titoli illiquido.
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In questa sede voglio parlare di questo pattern dei 2 o 3 minimi allineati e per farlo prenderò un esempio: le azioni Alkemy. Alkemy S.p.A. è una società ad azionariato diffuso italiana che opera nel mercato della digital transformation. La sua attività consiste nel supportare l’evoluzione del modello di business di grandi e medie aziende mediante progetti di trasformazione digitale.
AZIONI ALKEMY:
Come potete vedere dal grafico, da febbraio ad oggi il calo di prezzi e volume è stato significativo.
Attualmente però qualcosa potrebbe indicare un cambiamento… i crolli non sono mai infiniti e questo in particolare è venuto dopo un rialzo impressionante.
Se osserviamo infatti il grafico relativo al biennio 2021 / 2022 sembra tutto un altro titolo.
Facendo qualche passo ancora indietro ci accorgiamo infatti che a marzo 2020 i prezzi erano sotto ai 4 euro, divenuti poi 24 nel febbraio 2022. Stiamo parlando, insomma, del +500% in due anni.
Perde di valore in questo contesto un calo inferiore al 50%? Certamente no, ma sicuramente può essere ridimensionato, a patto che si ricominci a galoppare all’insù.
Ma vediamo i cambiamenti avvenuti dal 2017 ad oggi: nonostante nel frattempo il mondo sia stato colpito da una pandemia e una guerra, siamo ancora sopra i massimi di 5 anni fa.
Come risultato non male.
Se non possiamo quindi affermare con certezza che sta per ricominciare un rialzo (e come potremmo?) di certo possiamo dire che parliamo di un terreno fertile.
Guardando al quadro societario, Alkemy, a differenza di altre società concorrenti, non è minacciata da debiti più grandi di lei, e questo è sempre un bene. Se non hai debiti non puoi fallire.
In questo caso, quantomeno, le basi sono buone e, soprattutto, non “rosse”.
Anche a livello di EBITDA e di crescita, negli ultimi anni il segno è sempre stato positivo e pulito: sui 5 anni il fatturato è cresciuto del 24% e l'ebit del 6.4%. Nell'ultimo anno 2021 la crescita è stata quasi a tripla cifra.
Chiaro, il grafico arriva fino al 2021 direte voi, e sapete perfettamente che il momento down è avvenuto nell’anno in corso.
Tutto giusto, dunque andiamo a vedere i numeri di quest’anno.
Dopo una chiusura del 2021 con ricavi per oltre 95 milioni di euro (+27% rispetto all’anno precedente) e un Ebitda col botto (+70%, con un passaggio da 6,2 a 10,5 milioni), i primi tre mesi di questo 2022 si sono chiusi con ricavi per 23,43 milioni di euro, in aumento del 13%. In salita anche il margine operativo adjusted, passato da 1,98 a 2,29 milioni di euro. In calo, invece, l’indebitamento, che a fine marzo era a 17,1 milioni confronto ai 21,2 di gennaio.
In un quadro simile, secondo i vertici della società la crescita dovrebbe proseguire anche nel resto dell’anno.
Come dicevamo… il terreno è fertile. E soprattutto quel supportone toccato 2 o 3 volte in maniera sporca ce la dice lunga su un mercato che ha capitolato ...
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