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L'adrenalina della rottura dei massimi e la ruota che gira in un mercato che potrebbe violare l'assioma del Sell In May ...

L'adrenalina della rottura dei massimi e la ruota che gira in un mercato che potrebbe violare l'assioma del Sell In May ...

Pubblicato Ven 07 Maggio 2021 - 08:41 da Emilio Tomasini Tag: Borsa

Negli USA mancano i lavoratori nei settori turismo / ritorazione ed edilizia. Sembra che ci sia la paura del covid (per il turismo e per la ristorazione posso capire ma per l'edilizia non regge) ma soprattutto che sia merito di fondi di sostegno sparati a pioggia dall'elicottero fiscale e non monetario.

 

Parlavo ieri con il direttore generale di una grande banca italiana che mi mi diceva che in Italia i finanziamenti garantiti dallo Stato per le imprese fino a 30.000 euro "li hanno chiesti ed ottenuti soprattuto quelli che non ne avevano bisogno".

 

Paese che vai usanza che trovi ma purtroppo sotto questo profilo tutto il mondo è paese. E su queste inefficienze si basa il principio che chi più aveva prima più ha ora.

 

Oggi sono attesi dati sull'occupazione negli usa molto ottimistici e quindi avremo una ulteriore giornata di rialzo. Questo è un mercato che sembra a questo punto accumulare prima di un allungo verso l'alto.

 

Se notate ormai il range delle barre è piccolissimo sull'indice italiano e ogni volta che scende subito lo comprano.

 

Manca ancora il breadth del mercato ma arriverà non appena (se succederà) porteranno via i massimi.

 

Sentivo ieri degli istituzionali parlare e osservavano che potrebbe essere questo maggio la volta buona dell'eccezione alla regola del Sell in May and Go Away perché ci sono troppi soldi in giro.

 

Pubblico di seguito il grafico del Mc Clallan che non dà ancora segni di vita.

 

 

Voglia di emozioni forti? Salite a bordo e facciamo un giro sulla montagna russa dei massimi.

 

Guardare chi ha toccato la cima può essere rassicurante come frustrante (se non siete saliti a bordo in tempo e se, al contrario, siete rimasti troppo tempo sulla giostra). In ogni caso, è sicuramente istruttivo. Qui all’Indipendente di Borsa potrete consultare la lista delle azioni che hanno rotto i massimi semplicemente cliccando sull’apposita sezione al link: https://www.emiliotomasini.it/report-ranking/massimo-storico/.

 

AZIONI UNIEURO (isin IT0005239881): Al di là della rottura dei massimi che possiamo vedere a colpo d’occhio (e della progressiva spinta al rialzo che ha portato a questo risultato e iniziata ad aprile 2020) guardate i volumi di azioni Unieuro… Non si sono fatti abbassare neanche dalla pandemia e dall’inizio dello scorso anno hanno completamente cambiato faccia. Del resto, nell’esercizio 2020/2021 (chiuso a fine febbraio), i ricavi di Unieuro sono saliti del +9,8% attestandosi a 2,69 miliardi di euro. La crescita, interamente organica, ha senza dubbio beneficiato di una strategia aziendale che ha permesso di cavalcare i consumi innescati dalla pandemia da Covid-19. Tra i maggiori azionisti di Unieuro oggi figura anche Xavier Niel con circa il 10,1% del capitale, detenuto tramite Iliad e Iliad Holding. Recentemente proprio Iliad e Iliad Holding hanno comunicato che potrebbero considerare anche ulteriori acquisti di azioni per rafforzare la posizione di azionisti di Unieuro.

 

 

AZIONI DE’LONGHI (isin IT0003115950): Anche per azioni De’Loghi osservare i volumi è davvero un piacere (non che il trend al rialzo ci piaccia di meno, è ovvio). E’ di qualche giorno fa la notizia che De’ Longhi ha finalizzato l’accordo per rilevare il controllo totale di Eversys; operazione che va ad acquisire il 60% di partecipazione che si sommerà al 40% già acquisito qualche anno fa. L’importo previsto dall’operazione è di circa 110 milioni di franchi svizzeri. Aria di ottimismo e di investimenti portati anche forse dai risultati dell’esercizio 2020: De’ Longhi ha chiuso il periodo in esame con ricavi per 2,37 miliardi (+12,4% rispetto al 2019) e un utile in crescita su base annua del 24,3%.

 

 

AZIONI DIGITAL VALUE (isin IT0005347429): Stessi volumi, stesso rialzo, diversa azione. A differenza dei titoli precedentemente analizzati, azioni Digital Value non hanno subito un crollo particolarmente importante con l’arrivo della pandemia, e anzi hanno continuato a salire lentamente, ma progressivamente e in maniera ininterrotta. La società, che opera nel settore delle soluzioni e servizi informatici, ha chiuso il 2020 con ricavi per oltre 442 milioni di euro (+21,2% rispetto al 2019). Alla fine dello scorso anno la posizione finanziaria netta era positiva per quasi 32,9 milioni di euro, rispetto ai 28,03 di inizio anno.

 

 

AZIONI CAMPARI (isin NL0015435975): Guardando il grafico di azioni Campari siamo certi che gli investitori istituzionali siano presenti e confidino nel titolo. Lo capiamo anche da marzo 2020, quando i prezzi sono crollati e i volumi sono aumentati (segno di vendite massicce). A giudicare dai volumi che ne sono seguiti, minori ma comunque rilevanti, gli investitori ci sono ancora e adesso stanno comprando spinti anche dalla tendenza rialzista. A infondere ulteriore ottimismo a chi orbita intorno all’azione ci hanno pensato anche i risultati del primo trimestre del 2021 comunicati un paio di giorni fa. Il quadro globale vede ricavi e redditività in forte miglioramento: i ricavi netti, pari a quasi 398 milioni di euro, registrano un aumento del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e l’Ebitda è salito da 67,5 a 87,6 milioni. Grazie al free cash flow positivo generato dal business, inoltre, a fine marzo l’indebitamento netto era sceso a 1,07 miliardi rispetto agli 1,1 miliardi di inizio anno.

 

 

AZIONI BANCA GENERALI (isin IT0001031084): Rialzo, volumi e ripresa rispetto al crollo avvenuto lo scorso anno con l’arrivo della pandemia presenti anche per azioni Banca Generali. È di ieri la notizia che Banca Generali ha chiuso aprile 2021 con una racconta netta di 788 milioni di euro, con un saldo da inizio anno a 2,45 milioni (+29% rispetto ai primi quattro mesi dell’anno scorso). L’assemblea dei soci a fine aprile ha comunicato di voler assegnare un dividendo di 3,3 euro per azione e ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione che resterà in carica per tre esercizi (odore di novità).

 

 

AZIONI ZIGNAGO VETRO (isin IT0004171440): Storia che si ripete. Il rialzo è forte e ha portato alla rottura dei massimi, positività accompagnata, probabilmente, anche dalla recente comunicazione dei risultati del primo trimestre 2021. Il periodo si è chiuso con ricavi per quasi 110,2 milioni di euro (+1,1% rispetto al primo trimestre 2020). In miglioramento anche l’Ebitda, aumentato del 6,9%. La società, inoltre, ha chiuso il periodo con un utile netto di 11,45 milioni, il 53,2% in più rispetto a quanto contabilizzato da gennaio a marzo 2020. I vertici di Zignago prevedono, nel corso del 2021, un recupero di domanda in tutti i settori di attività, con conseguenti effettivi positivi.

 

 

AZIONI INTERPUMP (isin IT0001078911): Chiudiamo questo articolo con un nostro vecchio amico, azioni Interpump. Il grafico è un po' sporco, ma non possiamo non notare la forza del trend rialzista che, nonostante tutto, per ora continua a non farsi scalfire da niente e nessuno. L’assemblea di azionisti ha recentemente approvato il bilancio dell’esercizio 2020 (chiuso con un utile netto civilistico di 101,8 milioni di euro) e ha dato l’ok ad un nuovo piano di acquisto e disposizioni di azioni proprie fino ad un ammontare massimo di 5,5 milioni di titoli. Secondo il management di Interpump il triennio 2021/2023 sarà caratterizzato da una crescita del fatturato intorno al 33% grazie a crescita organica e acquisizioni.

 



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