Guardare quelli che ce l’hanno fatta può aiutarci a migliorare a nostra volta. Lo studio e l’osservazione ci portano infatti ad individuare schemi, pattern o sequenze che hanno permesso ad altri di arrivare in cima e, una volta compresi gli ingredienti vincenti, ci è sufficiente emularli oppure ricercarli altrove. In ogni caso, passando al nostro pane quotidiano, ovvero il trading, le azioni che rompono i massimi storici possono non aiutarci a scovare quelle che ci riusciranno in futuro, ma sicuramente ci aiutano a vederci più chiaro e, con un po’ di pazienza e di allenamento, si rivelano amici importanti da tenere nella nostra cassetta degli attrezzi. Il dubbio che potreste avere ora è come individuare velocemente queste azioni… Certo, un conto è utilizzarle per aiutarci in calcoli presenti e futuri, un altro è perdere ore a cercare le azioni e poi altro tempo a studiarle. Non temete: come i nostri lettori più affezionati sanno già, qui all’Indipendente di Borsa abbiamo ideato un’apposita sezione che individua automaticamente i titoli che hanno rotto i massimi storici. La tabella è consultabile dai nostri abbonati al link: https://www.emiliotomasini.it/report-ranking/massimo-storico/.
Nell'articolo di oggi analizziamo tre azioni che ieri hanno rotto il massimo storico: un allenamento che vi consigliamo di praticare per masticare meglio la Borsa e, in questo caso, i massimi.
AZIONI SALCEF GROUP: Rialzo di oltre il 78%, da luglio a oggi, per azioni Salcef. Il titolo, visibilmente al rialzo, ha rotto i massimi anche grazie ad un triangolo che, rompendosi al rialzo, ha dato una nuova propulsione in salita. Un trend che non ci stupisce anche a causa delle numerose novità (di cui la Borsa è ghiotta) che circondano il titolo: oltre all’emissione di nuove azioni ordinarie che abbiamo segnalato sul grafico, Salcef Group è passato al segmento Star a fine ottobre.
Buoni anche i risultati dell’azienda nei primi nove mesi dell’anno, con 319,7 milioni di euro di ricavi consolidati (+35,9%) e un Ebitda pari a 71,5 milioni (+25,2%). Per l’anno in corso i vertici della società prevedono che i valori di produzione e redditività proseguano al rialzo.
Il titolo, in ogni caso, non è nuovo: ne abbiamo già parlato nell’articolo https://www.emiliotomasini.it/azioni-salcef-group-azioni-migliori-azioni-italiane-iti-independent-trend-index/ dove, tra l’altro, sottolineavamo un rialzo del 91% da inizio anno.
AZIONI SECO: Rialzo a tripla cifra in soli 5 mesi per azioni Seco, cresciute del 160%. Anche i volumi hanno seguito il trend e sono aumentati sempre di più. Le novelline di Piazza Affari, di cui abbiamo già parlato nell’articolo https://www.emiliotomasini.it/azioni-migliori-azioni-italiane-iti-independent-trend-index-azioni-seco/, insomma, ci stanno credendo e sembrano non voler smettere di farci sognare. Ci basta pensare che quando abbiamo segnalato il titolo nell’articolo già citato era fine ottobre e il rialzo era di quasi il 120%: se oggi siamo a +160% provate a pensare ai fortunati che hanno accolto la segnalazione.
Il gruppo ha debuttato a Piazza Affari lo scorso 5 maggio. Seco ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi per poco meno di 70 milioni di euro, in crescita del 22%. Salto del 39%, invece, per l’Ebitda. La società prevede un quarto trimestre con ricavi e proventi per oltre 45 milioni di euro, in crescita di ben il 104%. A inizio mese la società ha confermato le stime annunciando che gli ordini acquisiti solo nel mese di novembre hanno superato i 24 milioni di euro. Ultima novità, il passaggio di Seco, a partire dal 20 dicembre, al Mid Cap (listino delle società di Borsa italiana a media capitalizzazione).
AZIONI PIOVAN: Dopo mesi passati tra rumore e congestioni, segnaliamo il salto di azioni Piovan che non può passare inosservato. Il titolo è improvvisamente balzato a 11 euro segnando un +29,4%. Una giornata positiva a cui ha collaborato la notizia che la società ha acquisito la totalità del capitale di Sewickley Capital, a sua volta proprietaria al 100% di IPEG. L’acquisizione prevede un pagamento di circa 125 milioni di dollari e un eventuale earn-out fino a un massimo di 22 milioni da corrispondere nel 2024 a seguito del raggiungimento di determinati obiettivi. La chiusura dell’operazione è stimata per fine gennaio 2022.
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