La scorsa settimana è stata senza dubbio importante, in quanto ha confermato su tutti i mercati europei un’estensione del movimento rialzista, con il superamento delle proprie MOB (resistenze), alcune delle quali originate addirittura da pivot mensili, dunque particolarmente rilevanti.
Il mercato sembra quindi orientato alla continuazione del trend e al raggiungimento di nuovi record storici.
Tutto ciò sta avvenendo in netto contrasto con le attuali (e, sembra, anche prospettiche) condizioni economiche, che da mesi mostrano segnali di debolezza senza alcun miglioramento tangibile all’orizzonte.
Le problematiche rimangono evidenti: costi energetici esorbitanti rispetto ad altre economie globali, una produzione industriale in rallentamento (con l’Italia, ad esempio, ormai al 23° mese consecutivo di flessione) e un clima di incertezza legato ai possibili dazi sulle esportazioni, elemento – soprattutto per l’incertezza che genera – che storicamente i mercati faticano a digerire.
Un’argomentazione spesso utilizzata per giustificare questa discrepanza tra Borse sui massimi e un’economia in difficoltà è che molte aziende quotate negli indici principali europei realizzano la maggior parte del proprio fatturato al di fuori dei confini nazionali, beneficiando così di una dinamica più globale piuttosto che delle difficoltà interne.
Inoltre, la forte ascesa di alcune grandi società con un peso rilevante sugli indici ha avuto un effetto trainante, portando gli indici a nuovi massimi.
Situazione simile anche per il mercato italiano, dove la composizione settoriale gioca un ruolo chiave: una parte significativa del principale indice nazionale è rappresentata dal settore bancario, che continua a beneficiare di condizioni favorevoli (OPA e OPS), indipendentemente dalla situazione dell’economia reale.
In questo contesto, il forte rialzo degli istituti di credito ha contribuito a sostenere il listino, mentre le difficoltà delle piccole e medie imprese, che costituiscono il tessuto produttivo del paese, restano in secondo piano.
Ma sinceramente, osservando l’indice europeo, tali motivazioni mi lasciano ugualmente perplesso.
Questo movimento, per quanto spiegabile, mi sembra comunque esagerato.
Non nascondo che questa situazione influenzi anche la mia analisi, che dovrebbe essere esclusivamente tecnica, ma che inevitabilmente risente anche del contesto macroeconomico attuale.
Il mercato continua a offrire segnali chiaramente rialzisti, ma io continuo a faticare a credere pienamente alla sostenibilità di questa dinamica.
Ok, ma dobbiamo estraniarci dal contesto e concentrarci esclusivamente su ciò che ci offrono i grafici. Proviamoci!
Passiamo quindi ora ai grafici, per comprendere meglio quanto descritto finora, partendo dall’Eurostoxx:
Il grafico weekly rappresenta perfettamente la forza dell’indice, mostrando con chiarezza le settimane in cui il mercato è stato respinto dalla MOB, subendo una fase di arretramento, fino a quando, nelle ultime due settimane, è riuscito a superarla nettamente.
Chiaro ed esaustivo anche il grafico daily, che conferma la dinamica osservata sul weekly, evidenziando con maggiore dettaglio la fase di consolidamento e la successiva rottura della MOB.
Da evidenziare come lo stesso indice si trovi su livelli molto vicini al precedente massimo di marzo 2000, pari a 5522 punti.
Un livello storico che potrebbe rappresentare un'importante soglia tecnica da monitorare con attenzione.
Stessa dinamica per l'indice nostrano
Anche il CAC40, nonostante l'attuale situazione di instabilità politica interna, ha superato una MOB rilevante in area 7900, avvicinandosi ai propri massimi storici.
È comunque evidente che, dopo questi rialzi, i mercati abbiano bisogno di una pausa, necessaria sia per consolidare i livelli raggiunti, sia per scaricare l’attuale condizione di ipercomprato prima di poter eventualmente riprendere il cammino rialzista con maggiore solidità.
I mercati americani appaiono meno irrazionali, seguendo più da vicino i fondamentali macroeconomici, ma restano comunque impostati al rialzo.
L’indice prosegue la sua corsa verso il target di questo movimento, situato in area 6300 (MOB di resistenza).
Prima di raggiungere questo livello, dovrà però superare la MOB in area 6175, che rappresenta il prossimo ostacolo tecnico al rialzo.
In caso di storno, il primo supporto si trova su un’Ellipse in formazione in area 5950 circa, mentre più in basso è presente una MOB in area 5880, che potrebbe fornire un ulteriore punto di tenuta al mercato.
L’indice tecnologico per eccellenza prosegue il suo rialzo e si trova ora a contatto con il suo primo ostacolo, rappresentato dalla MOB in area 22140, in corrispondenza del precedente massimo. Il superamento di questa resistenza potrebbe aprire la strada verso il vero obiettivo del movimento, situato in area MOB 22700/22800.
In caso di storno, il primo livello di supporto si trova su un’Ellipse in formazione in area 21300, mentre più in basso si individua la prima MOB rilevante in area 20750, che potrebbe rappresentare un importante punto di tenuta per l’indice.
Alla prox
Glossario:
MOB (Make or Break): Il livello MOB, o "Make or Break," rappresenta una zona di proiezione dei prezzi calcolata con l'analisi di momentum. Rappresenta un livello fondamentale che, se mantenuto, può fungere da punto di rimbalzo per il titolo. Se infranto, invece, segnala una probabile accelerazione nella direzione della rottura, spesso anticipando un movimento deciso di prezzo.
Ellipse: Strumento grafico che combina tempo e prezzo per identificare una zona probabile di correzione o inversione. Proiettata a partire da un punto di massimo o minimo significativo, l’ellipse indica un intervallo temporale e di prezzo entro cui è atteso un possibile ritracciamento. Se il prezzo rimane all'interno di questa zona, è più probabile che il trend riprenda. Se il prezzo rompe l’ellipse, può suggerire una continuazione o inversione di trend importante.
L’autore Simone Lepri potrebbe detenere gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi.
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