Marr SpA è un distributore italiano di prodotti surgelati e freschi per il settore della ristorazione extradomestica. L'azienda vende prodotti che vanno da quelli alimentari (carne, pesce, frutta, verdura) a attrezzature da cucina e prodotti a marchio privato; e opera attraverso una rete di agenti, centri di distribuzione o piattaforme di stoccaggio e logistica. Appartenente al Gruppo Cremonini, l'azienda è stata fondata nel 1972 a Rimini e dà occupazione a oltre 950 dipendenti.
Guardando i grafici di azioni Marr si capisce l'importanza di fare un passo indietro e guadare le cose da due prospettive diverse. Se nel mensile troviamo un quadro ribassista (almeno fino all'inizio del 2023, quando il titolo ha ricominciato a salire), nel giornaliero, che considera appunto la prima parte dell'anno, ci appare ampiamente al rialzo, con la rottura dei massimi relativi e la crescita dei volumi. In linea generale la situazione è positiva: sebbene il passo indietro ci mostri che “non è tutto oro quello che luccica”, azioni Marr hanno vissuto un 2022 completamente al ribasso. Adesso il vento è cambiato. E questo anche in termini di bilancio perché fino al 2020 il bilancio di Marr era da manuale delle migliori azioni. Il 2021 abbiamo avuto un arresto e da lì la ripresa. Ritorno al passato ?
L'azienda gode di buon equilibrio patrimoniale e finanziario.
Bene il Piotroski score (indicatore finanziario che misura la solidità di una società), che totalizza 6 punti su 9 e nella media (seppur migliorabili) i valori di cash to debt.
In termini di fair price, ci troviamo di fronte ad un'azienda forse un po' dimenticata dal mercato: in base al modello DCF (discounted cash flow), infatti, azioni Marr si presentano ampiamente sottovalutate e, con un prezzo attuale di 13,66 euro, sono a un -30% dalla reale valutazione.
L'azione è marginalmente in utile.
Un fattore che desta sicuramente più preoccupazione degli altri è quello relativo ai livelli di crescita (e considerando il grafico mensile non ci stupisce), con una crescita degli utili negli ultimi 3 anni molto diversa dal decennio passato.
La società ha comunicato a metà marzo i risultati di fine 2022. Marr ha chiuso l'esercizio con ricavi per oltre 1,90 miliardi di euro (+32,6% rispetto a fine 2021). In calo, invece, l'Ebitda, passato da 90,5 a 82,1 milioni di euro segnalando un -9,3%.
Semaforo rosso anche per l'indebitamento, aumentato a 217,6 milioni rispetto ai 141,4 di inizio anno.
Nei primi mesi dell'anno in corso, l'azienda ha confermato che le vendite sono coerenti con gli obiettivi.
Il dividendo 2023 (relativo ovviamente al 2022) sarà di 0,37 euro e la cedola sarà staccata il 22 maggio. Occhi aperti perché se è vero che la crescita non è stata in tempi di pandemia la stessa del passato è anche vero che comprare adesso ci espone ad un basso rischio. Cerchiamo un punto per entrare insieme al volume che si sta manifestando su queste azioni, un volume che non è da tutti i giorni.
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