Passare il listino azionario italiano titolo per titolo su diversi time frame ti fa apparire la realtà in maniera molto diversa da quello che traspare dai giornaloni finanziari. Io di solito lo faccio quasi tutti i giorni e lo scan è basato su time frame giornaliero e mensile. Quello che non vedi sul mensile lo vedi sul giornaliero e quello che vedi sul giornaliero nono lo vedi sul mensile.
Se fate questo esercizio per una trentina di anni come il sottoscritto poi alcune cose salteranno subito agli occhi. Nella situazione attuale con la nomina del nuovo governo gradito agli investitori internazionali e all’Europa sembra che il nostro listino sia tornato competitivo: in fin dei conti ci sono gioiellini di società come Ima o Interpump che passano a prezzi ridicoli rispetto al passato. E quindi il “coro”, la “vulgata” o perlomeno il pensiero dominante degli investitori finanziari vuole che diventino ottime buy opportunity. Lo si vede dai prezzi e dai volumi su diverse azioni del nostro listino.
Ma fin qui è il sentimento, confortato peraltro da un indicatore Rialzi / ribassi Mc Clellan in tendenza positiva.
Quando guardi il listino cavalcando a pelo e senza algoritmi ti saltano fuori dei pattern di analisi tecnica, la tanto bistrattata analisi tecnica, che sembrano perfetti.
Il tempo sarà giudice e dirà se questi pattern manterranno le promesse.
Il primo pattern è quello dell’azione Fiera di Milano, che se lo guardate sul grafico mensile è un triangolo simmetrico quasi perfetto (sbavatura in alto con l’ombra di una barra). Se non guardate il mensile non capite l’importanza del giornaliero dove non appena il titolo scende qualcuno imbraccia il mitragliatore e compra a perdifiato. Noi siamo nella parte bassa del triangolo e ci stiamo avvicinando alla punta, che di solito è il punto dove gli analisti tecnici prevedono il breakout ovvero la rottura del triangolo stesso e la partenza al rialzo (o al ribasso) dei prezzi. Se consideriamo l’aspetto fondamentale notiamo come Fiera Milano abbia un bilancio annuale 2018 spettacolare con un ROE al +22.62% e un ROI al +34.07%. E non ci vogliono certo gli analisti fondamentali che la giudicano ora sotto prezzata dal mercato di un -30% buono prevedendo quindi un pari apprezzamento in futuro per capire che se siamo nella parte bassa della oscillazione e siamo sotto prezzati dal mercato è questo il momento per comprare. Da questo quadro semplice semplice si capisce perché non appena i prezzi stornano di un -10% subito manine esperte vanno in acquisto.
Il secondo pattern è invece presente nel grafico giornaliero ma non nel mensile che appare invece confuso e senza una logica, se non la possibilità di un rimbalzo da un punto di minimo. Anche a livello fondamentale il bilancio di Pininfarina, pur in utile, è poco esaltante. Però il triangolino stretto stretto che si nota sul grafico giornaliero è davvero gustoso e come tale lo segnaliamo per gli intenditori (titolo non troppo liquido, occhio !).
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