Un semplice metodo per non lasciare spazio alla soggettività nella selezione dei titoli maggiormente interessanti dal punto di vista dei fondamentali consiste nell’impostare una serie di “filtri” e vedere quali aziende rispettano i requisiti individuati come rilevanti ai fini dell’investimento.
In questo modo è possibile evitare il rischio di una selezione discrezionale, che inevitabilmente risentirebbe di bias cognitivi difficilmente controllabili quali possono essere il fatto di prendere in considerazione solo aziende già conosciute o di cui si è sentito parlare da amici/parenti/giornali.
Ad esempio, si potrebbero impostare i seguenti filtri:
- ROE (utile netto / patrimonio netto) mediano ultimi 10 anni ≥15%;
- ROIC (rendimento sul capitale investito) mediano ultimi 10 anni ≥16%;
- improbabile distress finanziario sulla base di: Interest Coverage (EBIT / Interessi sul debito), rapporto debito / ricavi, Altman Z-Score (modello statistico di previsione del fallimento, dimostratosi storicamente accurato per orizzonti temporali inferiori a due anni);
- aspettative di redditività costante o in crescita rispetto al passato sulla base di: EBIT margin (EBIT / ricavi) e relativa media degli ultimi 5 anni, Piotroski F-Score (modello per valutare sinteticamente redditività, leva finanziaria, liquidità, funding e efficienza operativa);
- elevata prevedibilità di ricavi ed EBITDA per azione negli ultimi 10 anni (fattore storicamente correlato con la performance dei titoli azionari);
- Trailing Twelve Month P/E ratio (rapporto prezzo / utili calcolato utilizzando i dati di conto economico degli ultimi 12 mesi) ≥6;
- Operating Margin (EBIT) ≥16%;
- ultimi 10 anni di reddito netto positivo (utile);
- tasso di crescita dei ricavi per azione a 5 anni ≥5%;
- tasso di crescita degli utili per azione al netto delle componenti non ricorrenti (Earnings Per Share without Non-Recurring Items) a 5 anni ≥10%.
Applicando questo metodo di selezione, le migliori aziende quotate su Piazza Affari sarebbero Moncler e Recordati.
In entrambi i casi si tratta di società ad elevata capitalizzazione e largamente note al pubblico.
La prima è attiva nel settore dell’abbigliamento e degli accessori, la seconda in quello farmaceutico.
L’analisi del ROIC spread delle di Moncler e Recordati mostra immediatamente che la selezione high quality ha fatto bene il suo lavoro.
Per entrambe le aziende, il ritorno sui progetti di investimento (ROIC) è sensibilmente superiore al costo del medio ponderato del capitale (WACC), indicando una stabile e continuativa creazione di valore per i portatori di capitale.
MONCLER
I ricavi nel primo trimestre 2021, nonostante molti paesi siano ancora influenzati dalle stringenti misure di contenimento della pandemia da Covid-19 adottate dei rispettivi governi nazionali, sono cresciuti del 18% grazie al forte contributo in particolare di Cina, Corea e Nord America. Di fatto siamo tornati ai livelli ante-pandemia: rispetto al Q1 2019 i ricavi consolidati sono diminuiti del 3%.
Il titolo viene da ben undici sedute consecutive chiuse in positivo, che lo hanno portato al di sopra del massimo storico toccato a marzo 2021.
Il momentum c’è e gli analisti si esprimono positivamente sul futuro (negli ultimi 4 mesi 6 buy, 2 outperform e 3 hold), ma la stima del fair price secondo un modello di valutazione DCF accende un campanello d’allarme: il titolo al momento sarebbe sopravvalutato di circa il 20%.
RECORDATI
La società ha chiuso il primo trimestre 2021 con ricavi netti consolidati pari a € 384.8 milioni, in flessione del 10.3% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. La flessione è principalmente dovuta al proseguire dell’impatto della pandemia da Covid-19, in particolare su prodotti legati a patologie influenzali stagionali, all’effetto cambio negativo e alla perdita di esclusività su due prodotti avvenuta nel corso del 2020. Il confronto con il primo trimestre del 2020 è anche influenzato dall’accelerazione degli acquisti, pari a circa €20 milioni, avvenuta lo scorso anno da parte di grossisti e delle farmacie per far fronte all’insorgere dell’emergenza sanitaria.
Il Consiglio di Amministrazione di Recordati ha recentemente approvato il piano per il triennio 2021-2023, che prevede, grazie alla continua crescita organica accompagnata da nuove iniziative di sviluppo, ricavi al 2023 tra €1900 e €2000 milioni (tasso di crescita implicito pari al 9.5%).
Dal punto di vista grafico, sul time frame settimanale, Recordati è in una fase di congestione orizzontale da circa un anno. Secondo un modello di valutazione DCF il titolo oggi è correttamente prezzato dal mercato.
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