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Il brusco crollo delle quotazioni si è tramutato in una buy opportunity? Il parere del vecchio Mark Hulbert

Il brusco crollo delle quotazioni si è tramutato in una buy opportunity? Il parere del vecchio Mark Hulbert

Pubblicato Mar 17 Marzo 2020 - 17:43 da Matteo Bertoni Tag: Borsa

I bruschi crolli del mercato hanno portato i titoli ad una sottoquotazione?

 

Vale la pena investire ora a questi prezzi?

 

Il peggio è passato?

 

Ma soprattutto c’è un modo per capire quando effettivamente siamo di fronte ad una Buy Opportunity?

 

A questa domanda ci viene in soccorso Mark Hulbert, il bomber dell'analisi statistica dei mercati, nel suo articolo su MarketWatch.com QUI 

 

Prima di fare l’analisi Hulbert parte comunque da un presupposto che ci deve rimanere sempre in testa:

 

“Il mercato azionario può rimanere sottovalutato per molto tempo prima di toccare il fondo, così come può rimanere sopravvalutato per molto tempo prima di chiudere ai massimi (come gli ultimi anni hanno ampiamente illustrato).”

 

Proseguendo con l’analisi Hulbert spiega:

 

“Quando le valutazioni diventano abbastanza attraenti, coraggiosi contrarian dalla mentalità opposta si avvicinano al piatto e iniziano a comprare, attenuando così il caos provocato con il panic selling.

 Innazitutto, bisogna fare una prima considerazione: prendiamo il rapporto P / E, ad esempio, non c'è modo di fornire nemmeno una ragionevole stima dell'impatto che la pandemia di coronavirus avrà sugli utili aziendali. Ma se i guadagni scendono tanto quanto scende il mercato, il P / E rimarrà invariato.

 

Fortunatamente, ci sono quattro rapporti di valutazione in cui il denominatore cambia  lentamente nel tempo, permettendoci con una certa sicurezza di sapere dove si trovano ora. Un esempio è il rapporto q. Esso è calcolato dividendo il valore di mercato per il costo di sostituzione delle attività. Tale costo dovrebbe essere più o meno lo stesso oggi come lo era a febbraio scorso.

 

Lo stesso vale per gli altri tre rapporti di valutazione: il rapporto prezzo / Book ratio (il valore del book cambia lentamente), il rapporto prezzo / utili corretto per il ciclo (basato sulla media dell'inflazione a 10 anni- utile rettificato per azione, che cambia lentamente) e l'indicatore Buffett (il rapporto tra PIL e valore totale di tutti i titoli; il PIL è molto meno volatile rispetto al mercato azionario)."

 

 

Hulbert ha costruito un modello econometrico con lo scopo di verificare quanto siano rialzisti questi quattro indicatori alla data odierna rispetto alla data del19 febbraio (momento di picco rialzista del mercato), basandosi sull'inflazione decennale dello S&P 500.

Di seguito mostra l'analisi fatta:

 

 

 

La figura mostra come tutti e quattro i casi di rendimento previsti siano nettamente migliori oggi rispetto a febbraio.

 

"i quattro modelli prevedono un rendimento annuo dell'1,0% sull'inflazione nel prossimo decennio.

Sfortunatamente, questi rendimenti reali previsti nel prossimo decennio sono ancora meno della metà del rendimento annuo del 6,8% che il mercato azionario ha prodotto negli ultimi due secoli. Quindi non è chiaro se i contrarian siano pronti ora ad acquistare azioni in grande stile.

 

Tuttavia, il rendimento annuo previsto è molto meglio di quello che gli analisti fondamentali stavano proiettando solo poche settimane fa."

 

E questo è un punto a favore dei contrarian ...

 

 



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