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Il minimo lo abbiamo toccato ... ora può solo risalire. Ecco le ragioni dietro il crollo

Il minimo lo abbiamo toccato ... ora può solo risalire. Ecco le ragioni dietro il crollo

Pubblicato Mar 06 Agosto 2024 - 18:53 da Emilio Tomasini Tag: Borsa

Solo speculazione piuttosto che lo scoppio di una bolla o il presagio di un disastro economico.

 

Questo è il referto del malato che finora è possibile sottoscrivere.

 

Per capire cosa sia successo dobbiamo fare un po’ di storia dei mercati finanziari.

 

E riassumere un po’ quello che scrive Jopn Sindreu del Wall Street Journal perché è un commento bene azzeccato.

 

Parliamo innanzitutto di cosa è successo lunedì nel Cboe Volatility Index, o Vix. Nelle prime ore del mattino, il Vix ha raggiunto 65,73, il terzo valore più alto mai registrato dal 1992, dopo la crisi finanziaria globale del 2008 e il crollo del Covid-19 del 2020. Alla chiusura del mercato, tuttavia, il Vix era sceso a 38,57, più vicino a una normale giornata negativa.

 

La differenza tra il massimo intraday dell'indice e la chiusura è stata la più grande di sempre.

 

Anche il picco del Vix è stato un record rispetto al livello massimo di volatilità effettiva registrata dall'S&P 500 durante la giornata. La disfatta è stata molto più virulenta tra i contratti di opzione che formano la base del Vix rispetto alle azioni effettive dell'S&P 500 che essi tracciano.

 

Tale disaccoppiamento – scrive il Wall Street Journal -  suggerisce che le opzioni stanno guidando il resto del mercato: la coda sta scuotendo il cane.

 

Le opzioni non sono l'unico fattore dietro la soppressione della volatilità. Sulla stampa italiana e non si parla del caso dello yen giapponese e della presunzione diffusa per anni sul mercato che la Banca del Giappone avrebbe mantenuto i tassi di interesse permanentemente bassi.

 

Questa convinzione ha alimentato un colossale "carry trade".

 

Ma cosa è un “carry trade” ? Per anni, gli investitori hanno preso in prestito a tassi giapponesi stracciati per acquistare asset a rendimento più elevato denominati in dollari USA, comprese le azioni tecnologiche statunitensi. Quando i funzionari di Tokyo hanno deciso la scorsa settimana di stringere la politica monetaria per la prima volta in 17 anni, è seguita una frustata globale perché chi era rimasto impigliato in un “carry trade” che non era più profittevole e hanno dovuto vendere tutto quello che avevano in portafoglio.

 

Un crollo guidato da correnti sotterranee di mercato complesse come il “carry trade” – scrive il Wall Street Journal -  è il tipo di crollo più benigno perché non riflette un problema economico più profondo. Il "lunedì nero" del 1987 si rivelò essere un episodio di breve durata, e anche la crisi russa del 1998 che fece crollare il Long-Term Capital Management non tenne giù i mercati azionari a lungo.

L'S&P 500 è sceso oggi dell'8,5% dal suo massimo storico in appena 14 giorni.

 

Un'analisi del Bespoke Investment Group – scrive il Wall Street Journal - mostra che tali rapidi sell-off sono rari, ma tendono ad essere seguiti da rendimenti fortemente positivi nelle settimane e nei mesi successivi. La svendita del Covid nel 2020 è stata un'eccezione, sebbene col tempo il mercato abbia messo in scena un potente rimbalzo.

 

Conclusione: quella che abbiamo visto finora è stata una tempesta estiva, un acquazzone agostano, un temporale che ci ha colto di sorpresa e come è iniziato così è già finito. I minimi sono quelli di ieri e ora piano piano (ci vorranno settimane) il mercato tornerà a correre. Poi se il minimo di lunedì verrà portato via dovremo scrivere tutta un’altra storia.



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