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Independent Trend Index: tecnologie digitali in grande spolvero

Independent Trend Index: tecnologie digitali in grande spolvero

Pubblicato Mar 08 Dicembre 2020 - 16:56 da Ilaria Ferrari Tag: Borsa

Sono due aziende attive nel settore delle soluzioni IT a dominare la classifica delle azioni quotate a Piazza Affari ordinate per Independent Trend Index (ITI), indicatore volto a individuare trend al rialzo sviluppatisi negli ultimi sei mesi quanto più possibile lineari e con “pendenza” 45 gradi.

 

ESPRINET

Azienda leader nel commercio all’ingrosso di prodotti informatici ed elettronica di consumo in Italia e Spagna, di cui avevo parlato approfonditamente a inizio ottobre (https://www.emiliotomasini.it/esprinet-finche-la-barca-va-lasciala-andare/), quando l’azione era nel Portafoglio Breakout dell’Indipendente di Borsa.

Nel frattempo, su Esprinet sono piovute una serie di ottime news.

In primis, la performance del terzo trimestre 2020 ha confermato la fase di forte crescita del Gruppo: ricavi a 1.124 M€, +26% (Q3 19: 894 M€); EBITDA adjusted a 17,7 M€, +76% (Q3 19: 10,0 M€); utile netto pari a 9,8 M€, +450% (Q3 19: 1,8 M€).

Anche sulla base del positivo andamento dei ricavi nel mese di ottobre e della centralità dell’industry della distribuzione IT nell’attuale contesto globale, il Gruppo ha rivisto al rialzo la guidance per l’esercizio 2020, prevedendo ricavi superiori a 4,4 miliardi di euro (in crescita di oltre l’11% rispetto ai 3.950 milioni di euro del 2019) e un EBITDA adjusted superiore a 62 M€.

In secondo luogo, notizia di questa settimana, Esprinet ha siglato due acquisizioni strategiche nel segmento Advanced Solutions (Dacom S.p.A. e IdMaint S.r.l.). Queste si vanno ad aggiungere all’acquisizione di GTI Group in Spagna finalizzata nel giugno di quest’anno, e consacrano il Gruppo come leader nel Sud Europa nel settore dei sistemi di riconoscimento biometrico (strategici, tra l’altro, nel settore sanitario).

Il titolo è saldamente impostato al rialzo da inizio da fine marzo 2020 (+218%) e ora si trova sui massimi dal 2010(8,87€ in chiusura venerdì 4 dicembre). Considerando che secondo un modello di valutazione DCF il fair value di Eprinet oggi si aggira intorno a 8,12€, sull’onda delle buone notizie dovrebbe esserci ancora margine di crescita… al primo ritracciamento saliamo di nuovo sul treno con il Portafoglio Breakout (piazzato ordine 8,20€ buy limit).

 

 

 

SESA

SeSa è l’operatore di riferimento in Italia nel settore delle soluzioni e servizi IT a valore aggiunto per il segmento business e professionale. In particolare, opera nella distribuzione a valore aggiunto di soluzioni software e hardware e nell’offerta di servizi e consulenza mirati a formare e supportare le aziende quali utilizzatori finali di IT.

 

La società chiude il bilancio il 30 aprile.

 

Si tratta di un’azienda in forte crescita (ricavi in aumento a un tasso medio annuo composto del 13% negli ultimi cinque anni) e con un’ottima redditività: nel periodo analizzato il ROE è stabilmente superiore al 13.5% e c’è un ampio spread tra ROIC (rendimento sul capitale investito) e WACC (costo medio ponderato del capitale), indice di creazione di valore per i portatori di capitale.

 

 

L’indice F-Score di Piotroski, calcolato osservando nove parametri di solidità finanziaria, redditività ed efficienza dell’azienda, si attesta al valore di 7 su 9, ad indicare che la società gode di ottima salute generale.

I numeri di SeSa hanno attirato l’attenzione della TIP di Giovanni Tamburi, che l’anno scorso è entrato con una quota del 15% nel capitale di ITH, la holding di controllo di SeSa. Nel giugno di quest’anno la partecipazione è stata portata al 20.64%, il che dovrebbe far presagire prospettive rosee per il Gruppo.

SeSa è quotata sull’AIM Italia dal giugno 2011 con un prezzo di collocamento pari a 10 euro. A marzo di quest’anno era a +400% dalla quotazione. Dopo una botta di poco inferiore al -50% nel pieno della pandemia, il titolo ha ripreso la sua corsa e oggi si trova a circa +750% dalla quotazione.

L’ITI l’ha intercettata per il deciso canale rialzista che il titolo ha imboccato da giugno a questa parte, ma dopo le performance a doppio zero già registrate è più che lecito cominciare a chiedersi quando smetterà di correre.

Senza nessuna pretesa di dare una risposta a una domanda da sfera di cristallo, possiamo fare comunque qualche osservazione.

Il 1° dicembre Equita Sim ha iniziato la copertura sul titolo della società, indicando una raccomandazione buy e un target di prezzo a 110 euro sui dodici mesi. Quattro gli argomenti a supporto della raccomandazione di Equita: l’incremento del mercato di riferimento (oltre 7% atteso nel 2020 e oltre il 12% nel 2021 e 2022); la quota di mercato del 47% nel mercato italiano VAD (Value-Added Distributor) con più di 13,000 clienti e la continua espansione del segmento SSI (Software and System Integration), le cui vendite sono cresciute del 15-20% negli ultimi 3 anni; l’attesa di brillanti risultati nella prossima semestrale (che sarà diffusa il 17 dicembre); i multipli a cui tratta il titolo, ancora inferiori rispetto ai suoi peers Bechtle e Cancom.

D’altra parte, da inizio ottobre, il titolo sembra essere entrato in una fase di congestione tra quota 80 e 90 euro e, negli ultimi giorni, ha rotto al ribasso il canale rialzista che stava disegnando da giugno.

Anche il nostro Sequential ci invita ad andarci con i piedi di piombo: il conteggio sul grafico settimanale dei punti di fine ciclo sell a partire da 10 barre consecutive di rialzo è pari a 11, il che segnala un possibile esaurimento della forza rialzista. Il punto di fine ciclo sell, infatti, ha ancora due barre prima di arrivare a 13, conteggio che identifica il punto in cui il mercato è più facilmente soggetto a una rilevante inversione di tendenza.

 



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