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Macroeconomia: la faccia è brutta ma sembra che i prezzi non seguano

Macroeconomia: la faccia è brutta ma sembra che i prezzi non seguano

Pubblicato Lun 23 Ottobre 2023 - 19:07 da Emilio Tomasini Tag: Borsa

Situazione di stallo sui mercati finanziari europei questa mattina con Wall Street ora in affanno: la piazza finanziaria di Milano fa i salti mortali per mantenere la barca a galla questo lunedì. Nel pomeriggio Wall Street inizia la giornata con il piede sbagliato, appesantita dai rendimenti obbligazionari e dalle tensioni in Medio Oriente.

 

Gap down degli indici USA e quindi rimonta come ad esaurimento di un mini trend ribassista. La verità è che i segnali negativi sull’economia USA si moltiplicano. Il primo che fa paura è che i rendimenti USA hanno raggiunto il picco da 15 anni: la nota stonata della giornata è rappresentata dal rendimento del decennale americano che ha raggiunto il 5,02% stamattina, un livello che non si vedeva dal 2007.

 

Gli osservatori del mercato puntano il dito sulle previsioni che vedono i tassi d'interesse delle banche centrali, e in particolare della Fed, rimanere su livelli alti. Il governo USA, per di più, sembra intenzionato a emettere ulteriore debito per coprire i deficit crescenti, nonostante l'appetito degli investitori non sembri particolarmente vorace.

 

Economia USA in salute ma la Fed non molla: Gli indicatori confermano un'economia americana in buona salute e un mercato del lavoro robusto. I membri della Fed, tuttavia, rimangono irremovibili nella loro posizione, insistendo sulla necessità di una politica monetaria rigida fino a quando non vedranno l'inflazione rallentare.

 

Gli investitori si ritirano: Di fronte a questo scenario, molti investitori stanno alzando le barricate, diventando sempre più restii verso investimenti ad alto rischio.

 

Oltre alle vicende che stanno interessando il Medio Oriente, l'andamento dei mercati potrebbe essere fortemente influenzato dalla presentazione degli attesi risultati trimestrali delle aziende. Dal lato statunitense, si tiene il fiato sospeso in attesa dei numeri delle trimestrali di quattro dei "7 Magnifici" d'oltreoceano: Alphabet, Meta Platforms, Amazon e Microsoft.

 

A livello grafico sull’indice SP500 la spinta ribassista dovrebbe essere in via di esaurimento e ripostiamo a scanso di equivoci il solito grafico:

 

 

Tecnicamente siamo su un supporto molto forte anche se sotto le trendline e ora Wall Street sta recuperando. Inutile postare il grafico del nostro indice Ftse MIB 40 perché è la stessa musica.

 

Cosa mi aspetto ?

 

Francamente tassi di questo livello in giro per il mondo fanno pensare che siamo al capolinea per quanto riguarda la curva dei rendimenti e se guardiamo il grafico di un indice aggregato di bond come IEAG Ishare aggregate bonds ucits ETF quello che vediamo finora è un triangolo rotto al ribasso ma senza volatilità come se fossimo davvero sul punto di minimo:

 

 

Le azioni italiane hanno preso una batosta e noi l’abbiamo presa sui denti con Generali che ci ha stoppato malamente. E fa male, fa un male cane. Anzi il mio male è moltiplicato per il numero dei lettori perché ci fai anche la figura del pesce lesso. Ma questo è il gioco …

 

Se guardiamo i tassi del decennale USA nel loro grafico daily o weekly ci dicono poco: sono su dritti come una spada nel cielo. Interessanti invece i grafici del mercato immobiliare negli Usa e in Europa.

 

Nel primo grafico del Wall Street journal vediamo il premio / sconto per comprare una casa negli Usa rispetto che a comprarla. Al di là della percentuale del 52% che ci dice di quanto sia più cara la rata del mutuo rispetto all’affitto ci interessa il valore assoluto: una situazione come questa non si vedeva dal 1996 e il livello logico sarebbe quello dello 0 ovvero affittare e comprare con mutuo sono la stessa cosa. Inoltre tutti noi ci ricordiamo cosa è successo dopo il 2006 e lo sboom è durato anni:

 

 

Infine postiamo quello che sta succedendo in Europa che per la fragilità delle nostre economie sembra anticipare quello che succederà a breve negli Usa con gli interessi:

 

 

Conclusione: i segnali dall’economia sono preoccupanti in termini anticipatori anche se per il momento il GDP USA ed europeo è visto al rialzo e la disoccupazione non preoccupa.

 

Quanto siano effettivamente anticipatori lo sapremo come sempre dopo. Sicuramente i prezzi non stanno anticipando il disastro annunciato sull’immobiliare e per questo mi viene da dire che è talmente brutto che può solo migliorare.

 

E con tassi al ribasso prima o poi l’equity sale. Quando succederà non lo sappiamo ma succederà.



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