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La settimana dopo le decisioni di politica monetaria della BCE tra inflazione, Generali e Unicredit.

La settimana dopo le decisioni di politica monetaria della BCE tra inflazione, Generali e Unicredit.

Pubblicato Lun 13 Settembre 2021 - 10:19 da Stefano Bonini Tag: Borsa

Con oggi dovrebbe iniziare una settimana di svolta per i mercati finanziari a seguito di una serie di eventi che potrebbero portare nuovi scenari.

In primis le parole di Christine Lagarde, presidente della Banca centrale Europea, che ha annunciato l’inizio della progressiva riduzione del PEPP, Pandemic Emergency Purchase Programme.

In altre parole si riduce il ritmo degli acquisti mensili dei titoli, così come richiesto dai “falchi della BCE”, anche se a domanda diretta in sala stampa la presidente ha confermato come questa fosse stata una scelta unanime.

Va detto che la Lagarde ha ribadito a più riprese che l’inflazione resta l’elemento chiave e che il succitato PEPP può sempre riprendere ritmi più sostenuti.

Ecco che allora la presentazione dei risultati sull’inflazione USA del 15 settembre diventa un appuntamento cruciale, anche perché, ci tengo a ricordarlo, l’inflazione americana sta crescendo ininterrottamente da 9 mesi, un periodo transitorio un po’ prolungato.

In questo panorama si inserisce la mossa di Del Vecchio e Caltagirone che hanno definito un patto in Generali, con lo scopo dichiarato di avere un peso nella Governance e garantirsi la sostituzione del Ceo del gruppo, il francese Philippe Donnet che, secondo gli osservatori, avrebbe avuto una gestione troppo timida e non all’altezza della storia del Leone triestino.

Al di là delle cronache più o meno ufficiali, considerando la regola aurea che in finanza le coincidenze non esistono, non può essere un caso che la mossa dei due imprenditori sia avvenuta proprio in concomitanza della decisone di politica monetaria della BCE.

In gioco c’è una logica conservativa sui titoli di stato italiani, i BTP e Generali con i suoi 60 miliardi di titoli di Stato in pancia, detta le regole.

La Bce davvero garantirà uno scudo sine die ai Btp, blindando da un lato i conti dell’Italia ed evitando rischi di commissariamento ma aprendo dall’altro al rischio di diversificazione dei portfolio da parte di banche e assicurazioni come Generali, vincolate ai parametri di rischio della normativa Solvency II?

Infine altro elemento chiave della settimana, già annunciato su queste prima dell’estate: il vero target di Unicredit è BancoBPM.

Con l’avvicinarsi delle “nozze” tra la Banca di Piazza Gae Aulenti e MPS ecco che il fisco apre ai bonus fiscali anche alle multi fusioni, così che la strada verso il BancoBPM sembra non solo spianata ma anche “istituzionalmente” supportata.

Altro titolo da tenere sotto osservazione è Banca Carige, che sempre grazie alla succitata norma potrebbe diventare la terza gamba del processo di espansione di Credit Agricole Italia dopo Creval.



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