Il brutto dato sul PIL, rilasciato pochi giorni fa, ha dato il via ad una correzione generalizzata su tutti i bond targati Italia, con il Credit Risk che è tornato a salire piuttosto vigorosamente, con lo Spread ITA-GER nuovamente in salita e rendimenti che tendono ad alzarsi su tutto il tratti della curva.
Basta dare un’occhiata ai grafici e ai book dei bond italiani per capire che, almeno temporaneamente, il vento è cambiato. Innanzitutto lo Spread, che in due sedute è passato da circa 150 bps ai 180 abbondanti di oggi; il rendimento del BTP benchmark, decennale, che passa dal mino del 3.91% al 3,15% nel momento in cui scriviamo queste righe.
Va da sé che ne risenta anche il valore dei CDS, dove per la scadenza a 5 anni in dollari passiamo da un minimo in area 100 a poco meno di 113 bps, valore prossimo al bordo superiore del canale discendente che da un anno a questa parte contiene le quotazioni del derivato sul rischio default italiano.
Ovviamente nulla di preoccupante, con rendimenti ai minimi termini e guadagni in conto capitale a doppia cifra, è normale che alla prima brutta notizia il pretesto sia succulento per portare a casa lauti utili.
Ciò non toglie che in ottica speculativa possa aver senso alleggerire le posizioni sui bond made in Italy, ma bisogna essere disposti a rimanere liquidi, perché di ciccia da mordere sul mercato obbligazionario non è proprio rimasta.
Se si hanno ad oggi portafogli con rendimenti a scadenza più he accettabili, provenienti da emittenti sostanzialmente solidi, il gioco può non valere la candela. Meglio rimanere in posizione e non curarsi della volatilità; anzi sfruttarla con l’eventuale liquidità residua, al fine di inserire in portafoglio rendimenti un minimo interessanti.
Potrebbero interessarti:
INDEPENDENT MEDIA SRL - P.IVA e CF: 07740680967 - REA 1882303 capitale sociale 10.000 euro i.v.
L'Indipendente di Borsa aut. Tribunale di Modena n. 2179 del 30/09/2013 Direttore responsabile Dr. Emilio Tomasini