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Rottura della resistenza di 18.942 del Ftse All Share ... eppure non sono tranquillo ...

Rottura della resistenza di 18.942 del Ftse All Share ... eppure non sono tranquillo ...

Pubblicato Lun 23 Settembre 2013 - 17:20 da La redazione Tag: Borsa

La resistenza di cui abbiamo tanto parlato a livello di 18.942 del Ftse All Share è rotta. Dovrei essere contento, perché è ora di tornare a fare il mio lavoro, ovvero comprare titolini, ed invece no. Avverto un disagio, innanzi tutto perché il nostro Ftse All Share si è giusto portato sopra la resistenza e poi si è messo a cincischiare, come dire “ho rotto anche io insieme a tutti gli altri indici, ma non chiedetemi di fare di più”. In secondo luogo perché ora Wall Steet e Dax è naturale e logico e persino salutare che ritraccino, comunque sempre sopra i supporti, e quindi entrare ora ci si espone al rischio di vedersi spazzare via. Eppoi perché nonostante il quadro macroeconomico europeo sia ormai nella fase di espansione, con la recessione alle spalle, e non solo negli USA e in Europa ma ho anche il sospetto in Italia (i dati macro sono sempre in ritardo e soprattutto imprecisi assai). Un mio studente che lavora in un mercatone mi ha confessato di essere in ritardo con la tesi perché sono murati di gente che compra e che spende, e non a debito, e sono costretti a fare tutti gli straordinari. Roba che dice lui nessuno si aspettava e soprattutto, data la sua giovine età, nessuno aveva sperimentato (il personale cambia ogni qualche anno). Insomma, gente che aveva iniziato a lavorare al mercatone durante la crisi dopo il 2008 e non sapeva cosa vuol dire non riuscire a servire i clienti. Adesso forse esagero a prendere questo mio studente come caso eclatante, ma se USA ed Europa corrono l’Italia, che è sempre un paese esportatore, non può stare indietro. Stamattina sono usciti i dati di Markit che vengono usati dalle principali case di investimento per fare le loro previsioni e guardate cosa scrivono:

 

Una ripresa del PMI dell’Eurozona a settembre ha concluso il miglior trimestre registrato in oltre due anni e si aggiunge a segni sempre più evidenti che la regione si sta riprendendo dalla più lunga recessione della sua storia.  È particolarmente incoraggiante vedere che la situazione sta migliorando in tutta l’area, anche se la ripresa ha visto in testa la Germania, la Francia  ha riportato il primo incremento degli affari dai primi mesi del 2012 e altrove la crescita è stata la maggiore sin dai primi mesi del 2011. I livelli occupazionali hanno continuato a diminuire, benché sia rassicurante che il tasso di perdita di posti lavoro ha rallentato fino ad un livello molto modesto, il che suggerisce che l’occupazione potrebbe ricominciare presto a risalire.  Il tasso totale di crescita indicato dal PMI della zona euro continua ad essere moderato e equiparabile ad un aumento di appena lo 0.2% del PNL nel terzo trimestre. Benché gli incrementi dei livelli di nuovi ordini fanno ben pensare ad un’altra ripresa nel corso del quarto trimestre, i responsabili delle politiche della BCE senza dubbio riterranno che è troppo presto per cambiare la loro posizione rispetto a mantenere ferme le loro politiche per un periodo più lungo.

 

 

Il Global Leading Indicator di Goldman Sachs, che è un modello che pesa in maniera adattiva i principali indicatori forward come appunto sentiment, PMI, ordinativi, etc. è da due mesi ormai in territorio ampiamente positivo oltre il +50 che separa la recessione / stagnazione dalla espansione economica.

Poi è chiaro diciamocelo francamente non è cambiato niente in Italia durante questa crisi: hanno fatto srl con 1 euro di capitale che non servono a niente, non hanno abolito le province, non hanno licenziato prefetti e forestali della Sicilia, avvocati notai assessori commercialisti e Tribunali vessano chi produce ricchezza, tutto uguale a prima. Però se la marea cresce anche la barche con il buco seguono. E questa è la nostra situazione, non abbiamo risolto i nostri problemi di finanza pubblica e di efficienza produttiva, il nostro costo del lavoro è una spada nel cielo, il deficit a più del 3% e il debito pubblico senza freno. E la Merkel ha anche vinto come in Germania e quindi ci tocca la purga alemanna. Ma è bonaccia all’orizzonte, godiamocela, potrebbe essere l’ultima.

Cancelliamo tutti gli ordini precedenti sull’Italia e piazziamo questi nuovi:

 

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TXT-e solutions:sarebbe da prendere mercato, ma è da matti e ci vuole un fegatoso. Inoltre è particolarmente illiquida. La segnaliamo ma non entriamo. Da seguire minuto per minuto.

 

 



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