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Verbali della FED: il rischio recessione sostituisce il rischio inflazione. Ma davvero esiste ?

Verbali della FED: il rischio recessione sostituisce il rischio inflazione. Ma davvero esiste ?

Pubblicato Gio 13 Aprile 2023 - 09:27 da Emilio Tomasini Tag: Borsa

Ieri sono state le minute sull’inflazione USA a tenere banco.

 

Abbiamo appreso che l'inflazione ostinatamente elevata e la rigidità dei mercati del lavoro hanno portato la Federal Reserve a segnalare che potrebbe aumentare i tassi di interesse alla loro prossima riunione nonostante una maggiore probabilità di recessione entro la fine dell'anno.

 

Le conseguenze dei fallimenti bancari USA hanno portato infatti la Fed a considerare di saltare un aumento dei tassi durante la riunione del mese scorso, ma anche che avevano calmato le tensioni abbastanza da giustificare un aumento dei tassi di un quarto di punto, sempre secondo i verbali del meeting del 21-22 marzo scorso rilasciato ieri.

 

I verbali della Fed riportano che per la prima volta da quando la Fed ha iniziato ad alzare i tassi un anno fa c’è stata una previsione concorde che recessione sarebbe iniziata entro la fine dell'anno a causa delle turbolenze del settore bancario. In precedenza la Fed aveva ritenuto che una recessione fosse più o meno probabile che si verificasse quest'anno e quindi è aumentato il grado di probabilità assegnato a questo evento.

 

Guardando al futuro, i verbali hanno accennato a potenziali divisioni politiche, con alcuni funzionari della Fed che hanno indicato maggiori rischi di un rallentamento più brusco del previsto e altri hanno evidenziato la prospettiva di un'inflazione più solida quest'anno.

 

Ieri il dato CPI ha mostrato una inflazione USA al 5% dal 6% del mese precedente anche se l’inflazione Core rimane sostenuti. Oggi i dati dell’inflazione PPI che di solito condizionano quelli della CPI e i primi sono oggi previsti in calo.

 

Domani le vendite al dettaglio USA.

 

Seduta smorta ieri in Italia e chiusure deboli a Wall Street.

 

Conclusione della manfrina macro: i mercati sono attendisti, tanto più che venerdì escono i dati sugli utili delle banche USA (i big boys) e se questi saranno positivi si ridurrà anche l’ansia da prestazione delle azioni USA e del pericolo di recessione.

 

Morale: siamo nella quiete prima della tempesta, con la convinzione che la tempesta sarà al rialzo e non al ribasso.

 

Segnaliamo le seguenti azioni sul listino italiano:

 

GVS: congestione stretta pronta ad esplodere anzi sta esplodendo proprio ora;

 

GEOX: congestione ampia pronta ad esplodere, ora sta strappando al rialzo, vediamo che fare in chiusura;

 

EDILIZIA ACROBATICA: ieri volumi boomstatici, la stanno comprando pesantemente;

 

BREMBO: se rompe 14.02 compriamo;

 

CAMPARI: se stornasse non sarebbe male;

 

FERRARI: se rompe è da prendere;

 



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