La corsa di Sabaf continua

Sabaf è uno dei principali produttori mondiali di componenti per cucine ed elettrodomestici per la cottura a gas: rubinetti, termostati e bruciatori, cerniere e componenti elettronici.

Ne ho parlato ampiamente poco più di un mese fa, sottolineando il momentum legato alla diffusione degli ottimi risultati dell’esercizio 2020 (https://www.emiliotomasini.it/risultati-2020-record-azioni-sabaf-in-rampa-di-lancio/).

Nei giorni scorsi il CdA di Sabaf ha approvato il Piano Industriale 2021-2023, che stabilisce al 2023 i seguenti ambiziosi obiettivi:

• ricavi di circa 300 milioni di euro (di cui € 250 milioni attraverso crescita organica e € 50 milioni mediante acquisizioni e/o joint-venture), corrispondente a un +62% rispetto al livello di vendite del 2020 e a una variazione media annua pari al 17.5%;
• redditività lorda (EBITDA/Ricavi) di almeno il 19%;
• miglioramento della redditività del capitale investito (ROI) di almeno un punto percentuale rispetto all’11.5% del 2020.

Inoltre, il Gruppo ha comunicato che l’andamento delle vendite e degli ordini dei primi mesi del 2021 confermano il livello della domanda molto sostenuta di fine 2020, ritoccando al rialzo le stime per l’anno corrente. Questa tendenza, infatti, secondo il management proseguirà anche nella seconda parte dell’anno, alimentata dai contratti di fornitura avviati nel 2020 e dai progetti industriali in fase realizzativa.

Mediobanca ha avviato la copertura del titolo a gennaio 2021. In seguito a queste ultime notizie è stato confermato il giudizio outperform e, pur facendo delle ipotesi più prudenti rispetto al Gruppo (per esempio non tenendo conto di nessuna possibile operazione di M&A), è stato alzato il target price basato su un modello DCF da € 23.9 a € 26.3.

Da notare, inoltre, che Sabaf si piazza al secondo posto (a “pari merito” con altre due azioni) nella neo inaugurata classifica simil-Canslim dell’Indipendente di Borsa (https://www.emiliotomasini.it/analisi-tecno-fondamentale-delle-azioni-ranking-automatico-borsa-italiana/), stilata secondo un mix ci criteri tecnico/fondamentali.

La scorsa settimana il titolo ha “bucato” non solo il massimo di aprile 2018 indicato nel precedente articolo (21€), ma anche quello di ottobre 2017 (22.8€).

Il trend al rialzo, pressoché ininterrotto da circa un anno, da inizio 2021 è stato accompagnato da un significativo incremento dei volumi.

Dopo l’ultima scalata, secondo una valutazione DCF indipendente, Sabaf attualmente è correttamente prezzata dal mercato (fair price intorno a 22.72€). Sulla spinta delle ultime buone notizie appena evidenziate, comunque, dovrebbe esserci ancora ampio margine di crescita.

Il prossimo test è a quota 23.7€ (massimo di novembre 2017), dopodiché il titolo potrebbe provare a spingersi verso i 30€, tornando a toccare livelli di prezzo che non si vedono dal lontano 2010.