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Le azioni italiane che si giocano il rimbalzone nei minimi storici

Le azioni italiane che si giocano il rimbalzone nei minimi storici

Pubblicato Gio 26 Novembre 2020 - 20:51 da Eleonora Alboresi Tag: Borsa

Come abbiamo annunciato la scorsa settimana, l’Indipendente di Borsa ha sviluppato un nuovo alleato per i suoi lettori. Il nostro ranking quantitativo delle azioni sta riscuotendo un grande successo, complice anche il fatto che lavora sulla base dei principi fondanti del nostro sito: rottura dei massimi storici, rottura dei minimi storici (sulla quale ci focalizzeremo nell’articolo di oggi), rapporto tra i controvalori scambiati oggi e i controvalori scambiati ieri e il nostro ormai caro, dopo l’analisi di una settimana fa, ITI, vale a dire l’Indipendent Trend Index.

 

Grazie a questo innovativo strumento i lettori hanno la possibilità di consultare il MTA (azioni dell’AIM comprese)  e da soli possono tratte tutte le considerazioni operative che si addicono al loro profilo di rischio e rendimento.

Oggi faremo insieme un’analisi finanziaria dei titoli che si trovano in prossimità dei minimi storici. Come sappiamo, essendo in Italia lo short in ribasso sulle azioni spesso risulta proibitivo (per non dire impossibile) a causa dei costi elevati. Per questo motivo considereremo azioni di reversal o di bottom up, dove sarà importante l’accumulazione dei volumi unita ad una congestione a V rovesciate di tipo orizzontale.

 

In analisi tecnica esistono diversi pattern resi noti dalla pubblicistica sterminata che si è divulgata negli anni e tra questi possiamo citare “cup anche handle” (tazza col manico), “rettangolo” o “triangoli simmetrici”.

Nell’analisi odierna daremo importanza anche alla redditività dell’azienda in questione, selezionando solo le azioni che dopo una discesa stanno accumulando volumi con un movimento di prezzo orizzontale e che dimostrano bilanci interessanti.

Analizzeremo, in pratica, le famose azioni dimenticate dal mercato, scoprendo un mondo polveroso ma potenzialmente redditizio. Pronti? Via!

 

PIOVAN: La prima azione che vi mostriamo calza a pennello con l’argomento di oggi. Quando abbiamo davanti un grafico del genere non possiamo fare altro che ammirarlo e imprimercelo nella mente per non dimenticare questo andamento da manuale che potrà servirci in futuro come modello. Stiamo parlando di Piovan,  azione di cui ha abilmente parlato anche la nostra Ilaria Ferrari nell’articolo pubblicato ieri (https://www.emiliotomasini.it/packaging-italiano-unindustria-controvento/). Piovan è leader mondiale nella fornitura di apparecchiature ausiliare, soluzioni ingegneristiche e servizi per l’industria della plastica che negli ultimi cinque anni è stato baciato da un ROE a doppia cifra (dal 55,68% del 2015 al 29,17% del 2019) e da Ricavi ed Ebitda in crescita. Nei primi nove mesi dell’anno i ricavi si sono attestati a 152,3 milioni di euro (-9,5% rispetto allo stesso periodo del 2019) e l’utile netto è in flessione a 10,5 milioni. Il management dell’azienda, anche grazie alla recente acquisizione dell’azienda Doteco, ha previsto una chiusura dell’anno in positivo e una ripresa nel 2021, cosa non da poco conto in un momento in cui l’emergenza sanitaria ha piegato l’economia e si vede sempre più paura nel fare pronostici.

 

 

CELLULAR LINE: Passerà alla negoziazione del segmento STAR e attiva nel settore degli accessori per smartphone e tablet, ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi in flessione (da 93,24 milioni a 70,74). A causare il calo, che ha coinvolto anche il margine operativo lordo, fortemente diminuito da 19 milioni a 7,79 milioni, è stata l’emergenza sanitaria di Covid-19, che ha provocato una grande incertezza. I vertici dell’azienda ad ottobre hanno rafforzato la struttura patrimoniale con un finanziamento di 70 milioni di euro, comunicando che risulta difficile prevedere uno scenario futuro. Ad oggi, quello che ci mostra il grafico è una tendenza che si dirige al rialzo con  un importante incrementi dei volumi, segno dell’interesse dei compratori.

 

 

 

CY4GATE: La società, attiva nel mercato cyber, ha recentemente festeggiato un nuovo cliente italiano per la fornitura di un sistema di cyber intelligence. Questo contratto, dal valore di circa 5 milioni di euro, ha portato la società a stimare una crescita dell’azienda, con previsioni al rialzo sugli obiettivi in termini sia di fatturato che di profittabilità. Cy4gate ha vantato anche di scoppiettanti risultati nei conti del primo semestre dell’anno, con ricavi e proventi che hanno raggiunto i 4 milioni (oltre il 50% rispetto agli 1,95 milioni del 2019). Anche l’Ebitda è risultato positivo per 1,84 milioni, a fronte di un rosso di 766mila euro nei primi sei mesi del 2019. Arrivando a fine giugno la posizione finanziaria netta è risultata positiva per circa 13 milioni, con un incremento di ben 15,8 milioni rispetto alla chiusura del 2019; risultato trovato in seguito alle risorse raccolte il occasione della quotazione all’AIM Italia. I vertici dell’azienda hanno segnalato che le prospettive di mercato si mantengono positive.

 

 

 

NETWEEK: Società operativa nel settore della comunicazione, pubblicità e periodici, ha chiuso il terzo trimestre 2020 con una crescita dei ricavi del 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il fatturato pubblicitario, pari a 3,3 milioni di euro, ha mostrato un’inversione di tendenza, dopo il periodo del lockdown e fino al mese di giugno, con una crescita del 1,5% trimestrale. In complesso i ricavi pubblicitari nei primi nove mesi dell’anno si attestano a 9,1 milioni di euro (-20% rispetto allo stesso periodo del 2019). La perdita nella raccolta pubblicitaria è quella che più si è fatta sentire: il primo semestre 2020 si è chiuso con ricavi per quasi 11 milioni, in contrazione del 18% rispetto al 2019. Un periodo non proprio roseo, insomma, per Netweek, tanto che la Consob l’ha inserita nella “black list” delle società monitorate, obbligandola a fornire un aggiornamento mensile della situazione patrimoniale anziché, come è normale che sia, trimestrale.

 

 

 

CIR: Holding della famiglia De Benedetti, Compagnie Industriali Riunite si caratterizza da strategie di investimento a lungo termine nei servizi (sanità) e dell’industria (componentistica auto). CIR ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con ricavi consolidati pari a 1,33 miliardi di euro (-13% rispetto al 2019). Secondo quanto indicato da una nota del gruppo, tuttavia, rispetto al primo semestre la perdita si è significativa ridotta e al 30 settembre la posizione finanziaria netta della capogruppo era positiva per 384 milioni (in aumento rispetto ai quasi 296 milio nel 2019). Sulla base delle considerazioni della partecipate del gruppo, la holding prevede un Ebitda e un risultato netto positivo grazie alla gestione straordinaria e, in particolare, all’operazione di cessione di Medipass, che per KOS (controllata di CIR) ha comportato una plusvalenza netta di circa 50 milioni di euro e una riduzione dell’indebitamento finanziario di circa 160 milioni.

 

 

 

EQUITA GROUP: Investment bank indipendente, ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con una margine di intermediazione di 47,68 milioni di euro, in aumento rispetto ai 38,55 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Aumento anche per il risultato della gestione finanziaria e per l’utile netto e a fine settembre il patrimonio netto era pari a 81,4 milioni di euro rispetto agli 80 di inizio anno. Notizie positive che hanno portato il management di Equita a prevedere risultati positivi anche per il terzo trimestre e a confermare la propria intenzione, precedentemente comunicata, di proporre nel 2021 la distribuzione di un dividendo compreso tra 0,18 e 0,20 euro per azione.

 

 

 

TELECOM ITALIA: Volumi come sempre rilevanti per il colosso telefonico italiano. Recentemente Tiscali ha reso noto di aver firmato i contratti esecutivi per l’investimento in partnership strategica con Telecom nel progetto FiberCop. Per quanto riguarda i dati finanziari dei primi nove mesi dell’anno, ricavi e Ebitda sono risultati in contrazione. Ciononostante, il giro d’affari nel terzo trimestre del 2020 è risultato superiore rispetto al consensus degli analisti. In diminuzione l’indebitamento. I vertici di Telecom hanno confermato i target finanziari precedentemente comunicati, prevedendo ricavi di gruppo in leggera diminuzione. Gli investimenti domestici sono attesi a circa 2,7 miliari di euro.

 

 

 

PIRELLI: Anche per Pirelli i risultati finanziari dei primi nove mesi dell’anno hanno lasciato a desiderare a causa delle conseguenze dell’emergenza sanitaria. Il gruppo degli pneumatici ha terminato il periodo in questione con ricavi in calo del 23,4% e con una perdita netta di 17,8 milioni di euro, rispetto all’utile di 385,7 milioni contabilizzato nello stesso periodo dello scorso  anno. Grazie alla ripresa della domanda sull’alto di gamma, nel solo terzo trimestre i ricavi sono stati pari a 1,28 milioni di euro e il risultato netto è stato positivo per quasi 84 milioni (+6,6%). Il management ha rivisto i target per il 2020 assumendo un miglioramento della domanda rispetto alle precedenti indicazioni. I vertici hanno previsto ricavi compresi tra circa 4,18 e 4,23 milioni di euro. Il margine Ebit, infine, è stimato tra circa 11,5 e 12%.

 



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