L'impatto dei dazi di Trump sull'economia globale e italiana: una svolta nei mercati internazionali
Il 2 aprile 2025, l'amministrazione del Presidente Donald Trump ha varcato una soglia storica con l'introduzione dei dazi "Liberation Day".
Queste misure, studiate per rafforzare l'indipendenza economica degli Stati Uniti, hanno immediatamente scatenato reazioni a livello mondiale, con ripercussioni particolarmente evidenti sul sistema economico italiano e su quello dell'Unione Europea.
Economisti e analisti finanziari ricordano lo "shock cinese" degli anni '90 e 2000, ma sottolineano come, diversamente da allora, gli attuali dazi siano autoimposti, generando incertezza e pressioni inflazionistiche.
Fonti come Vox evidenziano che questa scelta potrebbe innescare effetti analoghi a quelli vissuti nel settore manifatturiero statunitense in passato, accentuando il rischio di un rallentamento economico globale.
Sul fronte dei mercati, istituzioni quali Goldman Sachs hanno ipotizzato un 35% di probabilità di recessione entro il prossimo anno.
New York Magazine segnala come settori strategici, tra cui quello automobilistico, possano subire aumenti di costo significativi, con il rischio di traslare le spese sui consumatori e compromettere la crescita.
Per l'Italia, le conseguenze sono particolarmente preoccupanti.
Uno studio di Prometeia prevede costi aggiuntivi che potrebbero oscillare tra 4 e 7 miliardi di dollari, colpendo duramente settori fondamentali come la meccanica, la moda e l'agroalimentare.
Le imprese si trovano ora a dover scegliere se assorbire i maggiori costi produttivi o trasferirli sui consumatori, rischiando una perdita di competitività sul mercato internazionale.
In risposta, l'Unione Europea ha varato contromisure per un totale di 26 miliardi di euro.
Dal 1° aprile, l'UE ha reintrodotto tariffe su una serie di prodotti americani, da motociclette e bourbon a prodotti agricoli.
Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, ha ribadito la disponibilità al dialogo, pur condannando le decisioni unilaterali degli Stati Uniti.
I mercati globali hanno reagito con una crescente volatilità: la fiducia dei consumatori è in calo, mentre l'inflazione aumenta, come riportato da Business Insider.
La Federal Reserve attribuisce parte di questa instabilità alle politiche tariffarie di Trump, mentre il settore manifatturiero statunitense mostra segnali di rallentamento, con l'indice dell'Institute for Supply Management che ha toccato il 49% a marzo.
In conclusione, la recente strategia commerciale degli Stati Uniti sta rimodellando gli equilibri economici mondiali.
Con l'Italia e l'Unione Europea in prima linea, il panorama finanziario affronta scelte complesse e un futuro incerto, in attesa di sviluppi diplomatici e commerciali che possano ristabilire una crescita sostenibile e condivisa.
Analisi ICT Trading del future E-Mini S&P500
La rottura strutturale del minimo protetto del 19 novembre 2024 e le successive chiusure giornaliere sotto tale minimo hanno confermato l’inizio del ritracciamento del rialzo avvenuto dal 5 agosto 2024 fino al massimo assoluto del 6 dicembre 2024 a 6235,75 .
Tale ritracciamento a portato i prezzi nella zona OTE Discount del suddetto rialzo facendoli rimbalzare sullo 0.705 il 13 marzo 2025 con un minimo a 5560,75 .
Dopo aver mitigato l’FVG SIBI settimanale, senza aver raggiunto la zona Premium, il 25 marzo 2025 i prezzi sono stati spinti al ribasso fino al giorno 31 marzo 2025 a 5533,75 con la rottura del minimo del 13 marzo 2025 facendo diventare il massimo del 25 marzo un massimo protetto.
Il 31 marzo i prezzi non hanno chiuso sotto il minimo del 13 marzo rimanendo nella zona OTE sopra allo 0.705 a 5580 e questo ci fa pensare ad una ricapitalizzazione istituzionale.
Dal punto di vista strutturale il mercato rimane ribassista fino alla rottura del massimo protetto a 5837,25 del 25 marzo.
Prima ancora abbiamo lo scoglio della zona OTE Premium del tratto 25 marzo/31 marzo a 5750 dove rientrano i venditori.
(clicca sull'immagine per ingrandire)
Leggenda:
Struttura = il mercato può avere una struttura rialzista con massimi e minimi crescenti o ribassista con massimi e minimi decrescenti. Quando il mercato rompe un minimo o un massimo della precedente struttura c’è un’alta probabilità di inversione;
Massimo/Minimo Protetto = Si dice Protetto un Massimo/Minimo che è ad un prezzo più Alto/Basso tra un Minimo/Massimo e la sua rottura di struttura;
ATH = All Time High (massimo assoluto);
BOS = Brake Of Structure (rottura strutturale);
Premium = Premio - zona del 50% superiore di un rialzo o un ribasso dove si presume che i prezzi siano alti;
Discount = Sconto - zona del 50% inferiore di un rialzo o ribasso dove si presume che i prezzi siano bassi;
OTE = Optimal Trade Entry – All’interno delle zone premium e discount c’è una fascia compresa tra il 62% e il 79% con livello centrale a 70,5% che viene considerata come zona ottimale per entrare a mercato;
FVG SIBI = Fair Value Gap Sell Imbalance Buy Inefficiency (divario di valore equo con sbilanciamento dei venditori ed inefficienza dei compratori);
Ribilanciamento / mitigazione di un FVG = Il mercato tende a ritornare negli FVG per dare ai compratori o venditori, che sono stati sbilanciati, l’opportunità di partecipare alle contrattazioni in quei prezzi;
Buy Side Liquidity = zona del grafico sopra a massimi di lungo termine, sopra a doppi massimi, sopra a trend line, dove si presume risiedano grosse quantità di ordini Buy Stop o Sell Limit.
Sell Side Liquidity = zona del grafico ssotto a minimi di lungo termine, sotto a doppi minimi, sotto a trend line, dove si presume risiedano grosse quantità di ordini Sell Stop o Buy Limit.
L’autore Gian Luca Tonti potrebbe detenere gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi.
Il nostro giornale rispetta la Carta dei Doveri dell’Informazione Economica clicca qui >>
Potrebbero interessarti:
INDEPENDENT MEDIA SRL - P.IVA e CF: 07740680967 - REA 1882303 capitale sociale 10.000 euro i.v.
L'Indipendente di Borsa aut. Tribunale di Modena n. 2179 del 30/09/2013 Direttore responsabile Dr. Emilio Tomasini