Senza pubblicazioni di statistiche macroeconomiche o risultati trimestrali determinanti, e con l'Iran e Israele che sembrano non voler più complicare le cose dopo i loro scontri della settimana scorsa, non sorprende che la sessione di lunedì sia stata piuttosto fiacca sui mercati europei. Wall Street invece ha chiuso al rialzo in maniera molto pronunciata mettendo fine alla sequela di ribassi che dura ormai da 3 settimane.
La settimana negli USA sarà soprattutto caratterizzata dalle comunicazioni dei risultati delle imprese, quasi 1600 bilanci, e ci si aspetta forti fluttuazioni dei prezzi. Negli Stati Uniti, se la stagione delle comunicazioni è iniziata con i risultati delle banche, che sembrano aver fatto un buon lavoro, la settimana si preannuncia ad alto rischio con i dati di parte delle famose Gafam. Tesla sarà la prima delle Gafam a pubblicare proprio oggi.
Invece Meta, Alphabet (la società madre di Google) e Microsoft presenteranno i loro dati mercoledì e giovedì. Un esercizio pericoloso mentre i loro prezzi delle azioni sono sotto pressione, con il tema dell'IA che attira meno interesse. Il valore più discusso di questi "sette Magnifici", che alcuni escluderebbero persino da questo gruppo, Tesla, pubblicherà oggi i suoi risultati del primo trimestre.
Saranno in grado di fermare la caduta del titolo (43% dall'inizio dell'anno)? Poco probabile, e probabilmente porteranno ancora i segni della guerra dei prezzi avviata e continuata dalla società di Elon Musk (una nuova riduzione è stata annunciata lunedì). Per quanto riguarda i dati economici, la sessione si preannuncia scarsa (solo indici PMI dell'attività nell'eurozona, negli Stati Uniti, ecc.). Bisognerà attendere giovedì e venerdì e la pubblicazione di importanti indicatori economici negli Stati Uniti (rispettivamente la prima stima del PIL per il primo trimestre e l'indice di inflazione PCE) perché i mercati riprendano le loro speculazioni sul comportamento della Fed in materia di politica monetaria espansiva.
Allo stato dei fatti altro che riduzione dei tassi: se continua di questo passo, come diversi iniziano ad anticipare, potrebbe esserci un rialzo dei tassi a giugno. Quindi dal soft landing siamo passati al no landing, almeno nella narrativa “ufficiale” dei mercati finanziari. Sul fronte europeo invece la BCE è molto più cauta perché francamente da noi, sia in Europa con la Germania in testa, sia in Italia le cose non sembrano poi andare tanto bene.
Tecnicamente il nostro mercato sta reagendo bene, ma mi pongo diverse domande:
Da qui la prudenza dei commenti che seguono.
Andiamo con il nostro portafoglio:
BANCA POPOLARE MILANO: ieri abbiamo incassato dividendo 0.56 euro per azione. Volutamente non abbiamo rettificato il nostro portafoglio che ha segnato lo stop loss che risulta quindi fittizio e come tale lo segneremo nei nostri registri. Francamente aspettiamo a rientrare.
BANCA MONTE DEI PASCHI: siamo sui massimi, aspettiamo il ritracciamento ad entrare.
FERRARI: staccato anche in questo caso il dividendo e non siamo stati stoppati e rimaniamo dentro.
BANCA SISTEMA: se facesse un doppio minimo sarebbe da considerare
BPER: breakout dei massimi ma mi fa davvero molto paura
DE’ LONGHI: bello il +6% di oggi ma sempre in orizzontale stiamo
FIERA MILANO: come banca sistema, speriamo che faccia un qualcosa di rialzista
INTESA SAN PAOLO: come le altre banche qui citate
IVECO: in attesa di un segnale rialzista
REPLY: ci hanno dato delle legnate
STELLANTIS: come iveco e come banca sistema, in attesa di un segnale rialzista
UNICREDIT: grafico molto più compatto di tutti i bancari, stessa posizione di tutti i bancari
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