Inflazione dritta davanti a noi.
E’ questo che vuole dire l’esplosione dei prezzi dell’oro che questa settimana con il futures ha toccato il massimo dal 1975, anno in cui appunto il futures sull’oro è venuto al mondo.
E’ evidente che contribuiscono al successo dell’oro come asset class anche le tensioni USA e Cina e il fatto che i tassi di interesse sono ormai sotto zero in gran parte del mondo in termini reali.
Ma alla fine il gioco dei cicli è sempre quello: l’oro sale quando ci si aspetta l’inflazione, magari non è corretto politicamente dirlo ora ma tant’è.
La pandemia ha acuito il problema del debito in giro per il mondo, ma diciamo acuito perché non è stata essa stessa la causa primaria dell’eccesso di debito.
Ora con il nuovo piano di rilancio europeo da 2 trilioni di euro e gli USA che entro la scadenza degli aiuti il prossimo 31 luglio sicuramente lanceranno un piano per ulteriori sovvenzioni (del resto Trump vuole il rinnovo del mandato e che gli costa pompare un po’ di moneta nel sistema ?) il problema del debito sta diventando esplosivo e il modo più indolore per risolverlo si chiama inflazione.
Un po’ di inflazione in giro per il mondo magari con tassi reali striminziti permetterebbe di controllare il problema del debito molto facilmente e tutti i policy makers la vedrebbero di buon occhio, anche se troppa inflazione significa elettori incattiviti e questo invece sarebbe un problema.
L’autore è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi.
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