Portafoglio storico in ripresa con la old economy che riprende la scena. L’ultima entrata MARRIOTT promette bene e siamo fiduciosi, mentre anche Intel dovrebbe prima o poi svegliarsi.
Entriamo con un nuovo titolo: SHELL, quotata all’Euronext di Amsterdam, simbolo SHEL.
Il segnale è ovviamente quantitativo ma ci piacciono sia i fondamentali sia il fatto che con Trump tutto l’indotto del fuel / sporco più sporco tornerà su. Inutili le presentazioni di Shell: profilo patrimoniale con un Debt to EBITDA di 1.17 in larga parte meglio del settore e un cash to debt di 0,55 che storicamente è sui massimi dell’azienda. Piotroski tuttavia a 5 anche se il margine operativo lordo sul fatturato è di 8,09%. Interessanti il tasso di crescita del FCF a 3 anni 29.4% e dell’EBITDA 41.4%.
Il 30 gennaio arrivano i dati di bilancio e ci aspettiamo della volatilità in arrivo, che può essere buona o cattiva ma ce la dobbiamo giocare.
L'ordine è dentro il portafoglio Breakout
L’autore è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi.
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