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Portafoglio value: identikit di una buona azione bastonata dal mercato

Portafoglio value: identikit di una buona azione bastonata dal mercato

Pubblicato Ven 14 Marzo 2025 - 18:47 da Emilio Tomasini Tag: Borsa

Tralascio ogni commento sulla giornata odierna: una piuma che vola nell’aria può cambiare le aspettative dal rialzo al ribasso e viceversa.

 

Vorrei avere un segnale tecnico perima di comprare massicciamente, poi magari lunedì iniziamo a spiluccare ma comprare così alla carlona mi pare eccessivo.

 

Da diversi lettori ho ricevuto lo stimolo a comprare con la rubrica Value

 

Da diverso tempo come mi hanno fatto notare i lettori ci sono state solo vendite.

 

Vero.

 

La ragione è che io aspettato il ribaltone della tendenza per cui ho tirato la manina indietro. Ora ovviamente è tempo di iniziare a pensare a cosa fare e a guardarsi intorno.

 

La domanda base è a cosa assomiglia una buona azione “bastonata dal mercato” come mi ha ricordato un nostro lettore in una lunga (e competente) lettera.

 

Ovviamente si tratta di un argomento che potrebbe occupare un tomo di 500 pagine e saremo costretti a condensarlo in poche righe, sperando che i lettori interessati possano trarre ispirazione lo stesso magari rivolgendosi ai sacri testi di Damodaran (Wiley) o allìintramontabile Valuation di Koller / Goedhart / Wessels  (Wiley).

 

Senza fare tanti giri di parole una buona azione (non troppo) bastonata dal mercato è Hermès che è in acquisto con altro portafoglio il prossimo lunedì.

 

Una buona azione come Hermès ha un ROIC (Reddito netto / attivo di Stato Patrimoniale) ovvero il rendimento delle attività – il WACC (costo medio aziendale ovvero dato dal peso del rendimeno richiesto dagli azioni e dal peso del rendimento richiesto dagli obbligazionisti).

 

Cioè in altri termini quanto si guadagna con il totale dell’attivo meno quanto costa la provvista di mezzi finanziari.

 

Se l’andamento è costante nel corso del tempo l’azione è “predicibile” ovvero è come una obbligazione e continua a salire nel corso del tempo. Di seguito ROIC – WACC di Hermès che vedete è sempre sopra il +20% che è in Borsa un tasso di rendimento “lunare”:

 

 

Oltre alla caratteristica di predictable (suona meglio in inglese, fa più fico) abbiamo poi il dicorso della quotazione: se la quotazione è inferiore al fair price del flussi di cassa futuri scontati allora è a sconto altrimenti a premio e non va comprata.

 

Ma calcolare il fair price è come stabilire il sesso degli angeli per cui io mi fido fino a mercoledì di quello che vedo su bloomberg.

 

Quello che invece conta è usare un multiplo di bilancio di redditività ad esempio il tasso di crescita medio composto a 3 anni degli EPS senza NRI e paragonarlo ad un multiplo di prezzo su utile (usiamo il p/e che tutti conoscono) tenendo conto di come si colloca rispetto ai peers.

 

Ad esempio il tasso di crescita degli EPS medio composto a 3 anni di Hermès è un astronomico +22% che è superiore al quasi 70% dei tassi di crescita degli EPS di 892 aziende operanti nello stesso settore del lusso.

 

Purtroppo il price / earning è superiore all’85% delle aziende peers e quindi l’azione non può definirsi sottoquotata dal mercato. Vi assicuro che però trovare aziende in cui ci sia una dicotomia tra tasso di crescita degli EPS e distribuzione dei peers rispetto al nostro p/e è davvero un mestiere difficile e spesso si prendono fischi per fiaschi.

 

Quindi bisogna semplicemente accertarsi che non ci siano numeri estremi perchè il gioco è semplice: se i tassi di crescita degli utili sono più della media del mercato allora anche il mercato stima un p/e prospettico superiore alla media del mercato dei p/e.

 

E se non è così è più facile che voi abbiate bisogno degli occhiali piuttosto che il mercato si sia sbagliando.

 

Ma così funziona la caccia. E ve lo sto spiegando in un modo talmente brutale che meriterei la bocciatura all’esame di finanza aziendale ma almeno so che tutti o almeno tutti fino a questo punto mi avete seguito.

 

Nel mio libro ho raccontato di come la mia prima operazione di borsa fu sulle azioni NAI perché aveva il p/e più basso del listino: ed infatti le azioni NAI sparirono presto dalla circolazione insieme ai miei soldi. Cioè che vale poco quota poco in termini di p/e e non è il mercato che si sbaglia.

 

Se alla fine di questo articolo siete in grado di non ripetere questo mio errore che ancora scotta siete arrivati a buon punto perchè vi sto passando il testimone di un errore.

 

C’è una semplice equazione che lo spiega e che si trova in tutti i libri di finanza e che io spiego con la zappa e con il badile nel mio libro. E che qui non ripeto per amore di semplicità.

 

Detto questo quali sono le migliori azioni del listino ? Noi stiamo cercando, qualcosa abbiamo trovato, ma bisogna che il mercato ci dica che non vuole continuare a scendere.

 

Perché altrimenti rischiamo di farci del male.

 



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