La cosa che colpisce è un articolo di Marketwatch di oggi che benedice la recessione usa perché spinge le azioni al rialzo. Il “recession buy indicator” infatti ha uno score spettacolare nel prevedere i rialzi e si basa sostanzialmente tra il lag temporale di quando la recessione è annunciata e quando è iniziata (lag di 7-11 mesi). Della serie quando il National Bureau of Economic Research la annuncia è già finita.
Questo per dire quanto la Borsa sia controintuitiva per cui devi comprare quando c’è il bollo ufficiale che le cose vanno male.
Ma veniamo alle cose serie.
Dopo due settimane di relativa stabilità si è ammorbidita la retorica di Donald Trump soprattutto nei confronti della Cina e secondo gli strateghi di Morgan Stanley un accordo con Pechino rappresenterebbe una condizione necessaria per sostenere ulteriori rialzi dell’S&P 500. Quest’ultimo ha chiuso la sua nona seduta consecutiva in territorio positivo, la serie più lunga di guadagni dal novembre 2004. Un recupero che ha consentito all’indice di azzerare le perdite accumulate a partire dal 2 aprile, giorno in cui Trump ha annunciato nuovi dazi in occasione del “Liberation Day”.
Con la stagione delle trimestrali che si avvicina alla conclusione – tra i protagonisti attesi in settimana figurano Veolia, Legrand, Axa, AMD, Infineon, Ferrari e Toyota – l’attenzione degli operatori si concentra ora sulla riunione della Federal Reserve in calendario mercoledì. La banca centrale americana dovrebbe mantenere i tassi invariati, nonostante le pressioni della Casa Bianca e i timori per un rallentamento dell’economia causato proprio dalle tensioni commerciali.
Secondo gli economisti di Goldman Sachs, «saranno necessari ancora alcuni mesi prima che i dati macro giustifichino un eventuale allentamento della politica monetaria». La banca d’affari prevede comunque tre tagli consecutivi dei tassi da 25 punti base, tra luglio e ottobre mentre fino a poco tempo fa ne prevedeva solo due.
Per quanto riguarda il mercato azionario Borsa sempre a palla al rialzo e soprattutto senza darci una minima possibilità di entrata.
A questo punto arriviamo a 40.000 e poi si aprono le porte del massimo dei massimi a 44.000 del Ftse MIB 40.
Andiamo con i titoli caldi:
MPS: ormai tutti i bancari stanno forzando i massimi o compriamo ora poco sotto i massimi relativi precedenti o non compriamo più.
SAIPEM: molti lettori mi chiedono cosa fare, sicuramente il titolo è rimasto indietro (come STM) e come tutti gli altri non accenna a chinare la testa. Ed è difficile davvero prendere il treno in corsa ...
Mercato USA:
MASTERCARD: boombastica
MONSTER: ha rotto i massimi
TESLA E COINBASE: triangolano serenamente e non hanno ancora preso gli ordini di acquisto stop
AT&T: dolcissimo triangolo sui massimi storici
DEERE & COMPANY: uncino sontuoso ma occhio agli earning il 15 maggio
L’autore è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi.
Il nostro giornale rispetta la Carta dei Doveri dell’Informazione Economica clicca qui >>
Informazioni metodo clicca qui >>
Potrebbero interessarti:
INDEPENDENT MEDIA SRL - P.IVA e CF: 07740680967 - REA 1882303 capitale sociale 10.000 euro i.v.
L'Indipendente di Borsa aut. Tribunale di Modena n. 2179 del 30/09/2013 Direttore responsabile Dr. Emilio Tomasini