https://www.high-endrolex.com/38

RANKING AZIONI



Ranking azioni Italia 2016: piccola guida per i naviganti

 

Quali sono le migliori azioni del listino italiano PER L'ESERCIZIO 2015 ? Di seguito la tabella con tutti i principali indicatori reddituali e patrimoniali CLICCA QUI PER SCARICARE IL PDF >>. La valutazione del valore vero di una azienda quotata, il cosiddetto fair value, è un processo complesso e articolato che richiede il calcolo di una nutrita serie di indicatori e parametri, che hanno tutti in comune un elemento ben preciso: l’incertezza in merito al loro valore corretto.

Fare analisi fondamentale significa infatti fare una serie di ipotesi per poter stimare il valore di alcuni indicatori utili agli investitori per poter prendere decisioni operative ragionate in condizioni di incertezza.

Di seguito una piccola guida alla lettura dei parametri riportati nel file excel allegato.

 

ROE: return on equity, ovvero redditività del capitale

 

Il capitale aziendale, alias il patrimonio netto, è la fonte di finanziamento per così dire interna dell’azienda, essendo il capitale che proviene dai soci. Al capitale inizialmente conferito si aggiungono anno dopo anno le riserve e gli utili che non vengono reditribuiti tra i soci in forma di dividendi. Il ROE si ottiene dividendo gli utili netti per il patrimonio netto societario, solitamente determinato come media tra il valore di inizio anno e quello di fine anno. Il valore del ROE deve essere superiore al tasso di interesse privo di rischio disponibile sul mercato, altrimenti l’azienda espone ad un rischio non remunerato, e di conseguenza non produce benefici per gli azionisti. Il ROE è quindi una misura della capacità da parte del management di creare valore per gli azionisti. Per come è costruito esso permette di confrontare tra loro aziende.

 

P/E: price to earnings, ovvero prezzo su utili

 

Questo indicatore si calcola come rapporto tra il prezzo corrente di mercato di una azione è l’utile per azione, pari a sua volta al rapporto tra gli utili totali e il numero di azioni circolanti. Viene sovente impiegato per individuare possibili sotto o sopravvalutazioni delle aziende quotate rispetto ai loro valori teorici di bilancio. In linea teorica esso rappresenta il numero di anni necessario a recuperare in toto l’investimento, sotto l’ipotesi che gli utili rimangano costanti anno dopo anno. La lettura di questo indicatore richiede cautela, poiché valori elevati possono essere dovuti al fatto che il mercato sconta in anticipo aspettative di utili futuri dell’azienda in oggetto; parimenti, a volte il valore è basso perché il mercato si attende utili in calo nel prossimo futuro. Siccome, tra l’altro, il valore al numeratore, il prezzo di mercato del titolo, è molto variabile, mentre quello al denominatore è molto più stabile, si consiglia di utilizzare gli utili medi su un certo numero di anni (di solito 3) anziché quelli dell’ultimo anno disponibile: così facendo si ottiene una misura più significativa.

 

P/BV: price to book value, ovvero prezzo su valore di libro

 

Questo indicatore si ottiene semplicemente come rapporto tra la capitalizzazione corrente di mercato del titolo in oggetto e il patrimonio netto della società. Si tratta di un indicatore estremamente sintetico del giudizio, da parte del mercato, del valore di una azienda: una lettura pari a 1 indica che il mercato ritiene che l’azienda valga esattamente quanto la sua capitalizzazione corrente di Borsa; letture inferiori a 1 indicano che il mercato valuta l’azienda meno del suo patrimonio netto; viceversa per valori maggiori di 1. Un aspetto importante da tenere in considerazione è che il P/BV da solo non permette di determinare correttamente situazioni di sotto o sopravvalutazione del valore di una azienda, poiché da solo non dice molto. Più significativa la sua lettura insieme al ROE: letture elevate del rapporto P/BV accompagnate a letture elevate di ROE rendono coerenti i dati osservati; ci si può attendere, infatti, che gli investitori siano disposti a pagare di più qualcosa che rende di più. Vi è inoltre un aspetto più incorporeo da considerare nella valutazione del significato di un P/BV elevato: la forza del brand; cioè che ci si può attendere, infatti, è che gli investitori siano disposti a pagare di più per detenere quote di aziende con un forte posizionamento di mercato piuttosto che per avere in tasca quote di aziende sconosciute. Letture elevate del rapporto P/BV possono quindi essere determinate anche da fattori di questo genere.

 

Come leggere, dunque, i dati in tabella alla luce dei concetti sopra esposti? Si osservi il titolo Technogym, ad esempio, da poco approdato a Piazza Affari. Il ROE è piuttosto elevato e a questo si accompagna un valore elevato di P/BV: gli investitori sembrano essere disposti a pagare molto per detenere quote dell’azienda, verosimilmente anche in considerazione del fatto che la forza del brand è elevata.

 

Lettura simile per il titolo IMA, leader mondiale nelle macchine automatiche per imballaggio, che sta compiendo una vasta campagna di acquisizioni in giro per il mondo e sta consolidando la propria leadership in tutti i paesi in cui opera.

Top