Quando fai ricerca sei spesso e volentieri un ricercato. Alla fine dello scorso anno abbiamo dichiarato che ci sarebbero state diverse novità e di una abbiamo parlato: il sistema dei massimi. Quando fai una innovazione come questa prendi un modello quantitativo e cerchi di darlo in pasto al pubblico dei lettori rendendolo consone a quelle che sono le richieste dei lettori in termini di drawdown, frequenza delle operazioni, rendimento etc etc. Il successo di un modello è dovuto non tanto a quanto fa in sé e per sé ma a quanto può essere piegato alle esigenze dei lettori. Io da circa 20 anni utilizzo un modello che compra i massimi storici, dove per massimo storico in realtà non è il massimo storico ma qualcosa che gli assomiglia, molto semplice da identificare. Come sempre ho annunciato l’innovazione e non è seguita la stessa subito perché abbiamo voluto fare un sondaggio tra alcuni lettori che hanno avuto il modello per le mani prima di pubblicarlo. Quindi se fai ricerca e lo dici in giro finisce come è ovvio per essere un “ricercato” perché tutti si aspettano che tu con un colpo di bacchetta magica produci il risultato dall’oggi al domani. Tu ci provi a farlo dall’oggi al domani ma inevitabilmente ci sono dei problemi e così stato anche questa volta. Mi scuso pertanto con quei lettori che mi hanno sollecitato diverse volte a pubblicare il modello. Tornassi indietro me ne starei zitto, ma è andata come è andata. Produrre un modello è come quando ti nasce un bimbo, e se ti nasce un bimbo te lo tieni per te ? Condividere a volte è meglio di fare … Ma torniamo a bomba: se voi fate un test con i massimi storici vedrete le seguenti cose:
Il sondaggio condotto tra i lettori ha portato alla conclusione che sarebbe molto più maneggevole illustrare l’idea del modello (che non è niente di diverso da quello che io faccio ogni giorno dell’anno mostrando i grafici mensili e giornalieri e 60 minuti di ogni azione) e poi lasciare l’implementazione dello stesso ai lettori insieme al sottoscritto. Mi spiego: cercare i massimi storici (o quello che sono per noi i massimi storici) non è nient’altro quello che facciamo ogni giorno a manella sul sito, mentre qui avviene in tabella. Quindi farlo insieme permette al lettore un vantaggio che tutti i partecipanti al sondaggio hanno evidenziato: imparare la tecnica sul campo e non sul manuale, abituandosi ad essa e migliorandola con la loro esperienza. Della serie non il pesce ma la canna da pesca. E questo soprattutto per una ragione: conoscere il modello permettere al lettore di accettarne le conseguenze (lunghi periodi di inattività con solo qualche titolo che va al rialzo) e di agire in conseguenza (aumento del capitale investito). E non da meno di prendere fiducia nel modello perché viene “spiegato” in tempo reale.
Fin qui le cattive notizie. Le buone notizie sono che ci saranno ulteriori novità presto. Stavolta mi trattengo e non ne faccio parola per non diventare di nuovo (a ragione) un “ricercato”. Intanto godiamoci questo nuovo servizio che vi assicuro faciliterà molto l’analisi dei titolini sia a me che a voi. Entro sera un piccolo manuale su come sfruttarlo.
L’autore è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi.
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