Gli indici azionari europei hanno registrato quasi ovunque questa settimana la miglior performance da quasi un anno. L’avevamo previsto ? Ni, rimaniamo convinti che qualcosa succederà quando l’SP500 toccherà i 6000 punti e questo avverrà alla fine della prossima settimana. Cosa non ve lo so dire, se lo sapessi sarei già ricco mentre sono qui umile operaio delle barre a combattere contro tutto e tutti.
Oggi sul nostro asfittico listino a giudicare dalle barre belle dense e grosse mi sembra che siano entrati pesantemente gli stranieri dopo l’arrivo di LVHM su Moncler. Certe barre sono frutto degli acquisti di gente con le tasche profonde, non di trader retail della domenica.
Quindi prepariamoci a vedere una fase speculativa che secondo me proseguirà ancora fino almeno alle elezioni USA.
I dati incoraggianti sull'inflazione statunitense si sono aggiunti a quelli positivi provenienti da Francia e Spagna, oltre alle misure di stimolo varate dalla Cina nell'arco della settimana.
L'indice PCE delle spese per consumi personali negli Stati Uniti è aumentato del 2,2% su base annua ad agosto, un rallentamento di tre decimi rispetto a luglio, contro una previsione di Bloomberg che attendeva un calo di due decimi. Escludendo alimentari ed energia, la misura d'inflazione più seguita dalla Federal Reserve, il tasso è passato dal 2,6% al 2,7%, un’accelerazione già prevista dai mercati. Su base mensile, l'indice ha registrato una decelerazione a 0,1% rispetto allo 0,2% di luglio. Anche in Europa, l'indice Stoxx 600 ha toccato un nuovo massimo storico, mentre a Wall Street il Dow Jones ha seguito la stessa tendenza.
In Europa, la tendenza disinflazionistica si fa sentire sempre più forte, soprattutto in Francia e Spagna. La Banca Centrale Europea (BCE) ha però avvertito che l’inflazione nell'Eurozona potrebbe riprendere quota quest'anno e che l'obiettivo del 2% potrebbe non essere raggiunto prima del 2025. La contrazione dell'attività economica nel settore privato ha riacceso le aspettative di un allentamento della politica monetaria.
Nuovi segnali di debolezza sono arrivati dalla Germania, dove la disoccupazione è aumentata più del previsto, e l'indice di fiducia economica per l'Eurozona ha subito un leggero calo. I mercati ora stimano all'80% la probabilità di un taglio dei tassi di un quarto di punto il 17 ottobre.
Veniamo alle azioni italiane:
CAMPARI: cancelliamo l’ordine di acquisto e vediamo di entrare al primo uncino o congestione
FERRETTI: vendetta, tremenda vendetta, l’aspettiamo sopra 2.875
GENERALI: valutiamo entrata lunedì
STELLANTIS: oggi la b arra della verità, siamo sul doppio minimo, pronti ad entrare lunedì o non appena c’è un punto di rischio minimo
STM: idem con patate
UNICREDIT: cioè che sale continuerà a salire, pronti al fuoco anche su questo
Lunedì all’alba posteremo segnalazioni più ragionate.
L’autore è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi.
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