Un lettore invoca stamattina il “Tomasini pensiero” e subito accorro sul sito. Vi racconto un aneddoto divertente. La scorsa settimana un mio nuovo collaboratore ha risposto ad un lettore che “Tomasini è in ferie e al suo rientro ...”. Io l’ho prontamente redarguito perché Tomasini non va mai in ferie (purtroppo) ed è sempre sulla plancia di comando della nave attaccato al timone. Mussolini di notte lasciava accesa la luce nel suo studio di Palazzo Venezia perché per la propaganda “Mussolini non dorme mai”. Qui in casa LombardReport.com non c’è bisogno della propaganda, Tomasini anche il 14 d’agosto è al mare in Toscana e per fortuna che non gli piace stare in spiaggia perché le sue 8 ore di lavoro non se le fa mancare.
Non ci sono stati cambiamenti nella mia visione dei mercati e prevedo un Sp500 a 7.500 a fine anno mentre per il mercato italiano mi chiedo cosa succederà (e come si comporterà Tomasini) nel caso i prezzi del Ftse MIB 40 superassero la soglia di 44.000 che tutti agogniamo.
L’analisi dell’SP500 è molto chiara: abbiamo la rottura di una trendline che ha sorretto un rialzo che alcuni analisti hanno definito il trend Toro “di Trump che non capisce niente di economia” per sbeffeggiarsi dei menogrami che partendo dai diversi svarioni del presidente USA avevano preconizzato la fine della storia. Come sempre non faccio commenti di politica ma mi chiedo non tanto se Trump ci sia oppure no ma se i mercati finanziari ci siano oppure no. E’ la Borsa bellezza e l’importante non è avere ragione ma guadagnare quindi diciamo che me ne faccio un baffo di ogni altro commento “meta-borsistico”. E torniamo all’aspetto tecnico: abbiamo avuto la rottura di una bella trendline rialzista che i prezzi avevano lambito diverse volte ma lo spazio per il ribasso è piccolissimo e l’impressione è che ci siamo già arrivati sul fondo del ritracciamento e siamo pronti pronti a ripartire. Nel grafico del futures emini SP500 che segue vedete la prima trendline rossa. Spesso in analisi tecnica bisogna immaginarsi il futuro e quindi molto probabilmente se regge questo supporto avremo una seconda linea crescente con un nuovo swing low (colore blue). Prima di suonare la grancassa del ribasso debbono succedere diverse cose tra cui i prezzi che scendono sotto i massimi relativi precedenti, un 1-2-3 ribassista, un doppio massimo un qualcosa che giustifica un movimento riabassista di mesi. Fino a quel momento dobbiamo rimanere rialzisti perchè non ci sono prove di ribasso.
Se vogliamo parlare difficile il sipario sui tassi di interesse USA si alzerà solo tra meno di venti giorni, al celebre simposio di Jackson Hole. Dopo un report sull’occupazione statunitense definito disastroso (ma ricordiamoci che ci debbono essere almeno 2 o 3 dati come questo per cantare la fine della messa) gli investitori sperano ora in una mossa decisa già a settembre e alcuni arrivano a prevedere un taglio dei tassi di 50 punti base da parte della FED per recuperare il tempo perso.Venerdì i listini hanno virato in rosso appesantiti dalla frenata del mercato del lavoro che ha visto un lieve aumento disoccupazione. I numeri parlano chiaro: solo 73.000 nuove assunzioni nette a luglio, accompagnate da pesanti revisioni al ribasso per maggio e giugno. Fino a qui sono timori, per cambiare l’aria però la finestra deve rimanere aperta a lungo. Le probabilità di un taglio dei tassi già nella riunione di settembre sono aumentate sensibilmente: secondo il barometro FedWatch del CME Group, la probabilità è salita all’80%, dal 63% di appena una settimana fa. Inutile raccontare della mossa di Trump di giovedì sul fronte dei dazi. Il calendario gioca contro il trend rialzista ad agosto, che si conferma infatti dal 1988 uno dei mesi storicamente peggiori per i mercati azionari. Di cosa stia succedendo all’economia e in particolare a quella europea ci sono in molti a porsi delle domande, perchè se i dati dell’occupazione USA sono stati definiti “disastrosi” in Europa circa il 72% delle aziende dello Stoxx 600 ha già comunicato i risultati del secondo trimestre e secondo Morgan Stanley la maggior parte di esse ha battuto le attese, ma la prudenza sulle guidance ha raffreddato gli entusiasmi. La reazione dei mercati è stata sensibilmente più negativa rispetto ai trimestri precedenti. Morale: finora abbiamo solo delle piccole scosse di assestamento del rialzo e non dobbiamo perderci d’animo perché l’obiettivo a 7.500 fine anno è ancora valido. E come direbbe chi non crede all’analisi tecnica basta in fin dei conti passare dalla trendline rossa a quella blu e tutti i santi finiscono in paradiso.
L’autore è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi.
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